lunedì, 29 Aprile 2024

I volti della Tv tremano: arrivano i presentatori digitali

 L’intelligenza artificiale minaccia i volti della TV. A tremare sono le sedie dei testimonial delle televendite. In Cina i presentatori virtuali sono già realtà. Succede nel distretto Hangzhou, capitale della provincia di Zhejiang, in Cina, hub delle vendite in livestreaming frequentato da decine di migliaia di venditori e clienti. Qui un gruppo di umanoidi appare in video promuovendo diversi tipi di prodotti. Mimica facciale e movimenti sono indistinguibili dagli umani, così come la capacità di interagire in modo naturale con i clienti e rispondere alle domande nell’immediato.

Instancabili, i nuovi volti tv sono operativi 24 ore al giorno e poco costosi

Non sentono la stanchezza e possono lavorare sempre. La pratica dei volti tv virtuali prende piede al punto che la Qianxun Holdings, una delle principali compagnie di livestreaming cinese, ha di recente lanciato una piattaforma di servizi in livestreaming prodotti con l’intelligenza artificiale. «Uno studio per il livestreaming con una dozzina di lavoratori e relativa attrezzatura», fa sapere al ChinaDaily Tao Yadong, ceo della Qianyu Intelligence, «costa all’incirca tra i 150 e i 250mila yuan (dai 19 ai 32mila euro) al mese». In cambio, «per i presentatori virtuali bastano alcune centinaia di yuan» e il gioco è fatto.

I presentatori umani hanno le ore contate

«Possono lavorare di continuo e le loro performance in termini di volumi di vendite e visualizzazioni sono migliori degli umani», assicura Tao. Al momento, prosegue, ha firmato accordi con otto aziende per pubblicizzare prodotti attraverso i presentatori virtuali in sessioni livestreaming. Tra loro l’azienda di vendite online Suning e la Xtep, produttrice di abbigliamento sportivo. Gli intoppi però non mancano. «I presentatori digitali sono cloni degli umani, per cui la loro attività deve essere autorizzata da persone reali e poi non sono ancora in grado di fidelizzare i clienti».

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Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con il pallino del giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere per i giornali, quasi sempre online. All’inizio di cinema e spettacoli, per poi passare a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Settori di cui mi occupo anche per Il Bollettino.