lunedì, 29 Aprile 2024

L’Ucraina e il rischio di rimanere senza fondi europei

Sommario

Le divisioni sulle finanze europee mettono a rischio 50 miliardi di euro per l’Ucraina e l’Ungheria minaccia di ostacolare i colloqui di adesione all’UE.

Le divisioni interne all’Europa

Gli Stati membri dell’UE sono ben lontani dal raggiungere un accordo sul rabbocco del bilancio comune del blocco, che comprende 50 miliardi di euro per l’Ucraina, prima del vertice che si terrà a Bruxelles il 14 e 15 dicembre. Gli sforzi europei per raggiungere un compromesso sono ostacolati dalla vittoria di un partito di estrema destra alle elezioni olandesi, nel mese scorso, e da una recente sentenza del tribunale tedesco che ha limitato l’indebitamento del governo. Un accordo sul bilancio sarebbe molto difficile, secondo diversi analisti. Nel frattempo, il pacchetto di 60 miliardi di dollari proposto dall’amministrazione Biden lotta per passare al Congresso.

Il veto dell’Ungheria

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán promette di porre il veto all’avvio dei colloqui di adesione dell’Ucraina all’Europa, dichiarando alla radio pubblica che l’accordo è «contrario agli interessi di diversi Stati membri» e che l’adesione potrebbe essere possibile solo tra molti anni. «Siamo abbastanza in forma da poterlo dire, a prescindere dalle pressioni che subiremo», ha dichiarato.

La mancata approvazione di un finanziamento a lungo termine, per l’acquisto di armi e l’avvio dei negoziati di adesione, sarebbe un colpo di grazia per Kiev. Dopo il fallimento della sua controffensiva estiva e la crescente preoccupazione per il vacillante sostegno occidentale.

Il sostegno all’Ucraina è fondamentale

«È necessario che il supporto all’Ucraina rimanga costante e che noi europei svolgiamo il nostro ruolo», ha dichiarato il Primo Ministro belga Alexander De Croo. Kiev avverte che l’incertezza sui pacchetti di sostegno statunitensi ed europei mette a rischio la stabilità macrofinanziaria del Paese. I 50 miliardi di euro proposti dall’UE sono destinati a mantenere la Nazione di Zelensky solvibile fino al 2027.

La Germania e altri Stati promettono di non concedere a Bruxelles ulteriori fondi oltre a quelli richiesti per Kiev, mentre altri chiedono denaro extra per questioni interne sensibili come la migrazione. Anche Orbán si oppone al pacchetto di finanziamenti. I funzionari dell’Unione notano che in passato Budapest ha ceduto sulle decisioni relative all’Ucraina e stanno cercando di valutare se ha un prezzo per il suo sostegno, tra cui lo sblocco di alcuni dei 22 miliardi di euro di fondi bloccati da Bruxelles per problemi legati allo Stato di diritto. ©

📸 Credits: Canva.com

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]