Cala il numero di figli nati nel matrimonio. Nel 2022 le nozze sono state 189.140, dati ISTAT, in aumento del 4,8% rispetto al 2021. Un numero superiore del 2,7% anche al 2019, prima che il Covid-19 costringesse molte coppie a rimandare l’evento a causa delle restrizioni. A questi dati positivi, però, fanno da contraltare le nascite tra marito e moglie: lo scorso autunno sono state 223mila in meno rispetto al 2008 (-48,2%). A rendere ancor più l’idea dell’inversione di tendenza rispetto al passato è il dato sui nuovi nati al di fuori del matrimonio: nel 2021 sono stati il 40% del totale.
Convivenze al top
Oltre alle unioni di fatto, che sono in salita, anche le convivenze sono più che triplicate rispetto ai primi anni Duemila, passando da circa 440mila a più di 1 milione e 500mila.
Il civile batte il religioso
A cambiare sono anche le modalità. Non si va più tanto spesso in Chiesa per il “Sì” ma in Comune: i matrimoni religiosi sono in diminuzione del 5,6% rispetto al periodo pre pandemia. Volano invece le unioni tra partner dello stesso sesso, ora benedette anche dalla Chiesa, in crescita del 31% rispetto al 2021. E anche le seconde nozze vivono un momento felice, con un aumento deciso favorite anche dall’introduzione nel 2015 del divorzio breve. Nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, il valore più alto mai registrato finora.
Un settore in salute
Il comparto dei matrimoni, comunque, sembra in buona salute: rispetto al 2019 l’aumento del fatturato è del 30%. La filiera fattura complessivamente 15 miliardi e impiega stabilmente 300mila lavoratori (oltre a 200mila occasionali). «Il 2022 è stato l’anno della ripresa e il settore, nonostante le difficoltà e il cumulo di eventi dovuti alla pandemia, ha saputo riavviare i motori» afferma Valentina Picca Bianchi, Presidente dell’Associazione nazionale banqueting e catering.
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