sabato, 27 Aprile 2024

Sai che cosa sta accadendo allo spread?

Sommario
spread

Indicatore simbolo della crisi del debito sovrano, lo spread (il differenziale tra Bund tedeschi e BTP italiani) a 10 anni il 14 marzo è sceso a 116 punti base. Cosa significa per il Paese?

Il dato

L’Italia accorcia le distanze dalla Germania. I valori attuali di spread rappresentano i più bassi dall’inizio del 2021, quando il livello era calato drasticamente grazie a un “effetto Draghi” provocato dall’entrata in carica del nuovo Governo. Allora, il tasso di riferimento principale BCE viaggiava allo 0%, oggi al 4,5. Il dato attuale è il riflesso di un’economia che cresce più velocemente di quella dell’Area Euro – +0,7% contro +0,6% nel 2023 – ma anche della prima economia del blocco. La Germania ha infatti chiuso lo scorso anno perdendo lo 0,3% del PIL, con una lieve recessione tecnica.

Le conseguenze per il Paese

Le conseguenze sono politiche: uno spread più basso significa anzitutto stabilità e regala al Paese un “bargaining power”, un peso negoziale maggiore sui tavoli delle trattative interne all’Unione. Un aspetto da non trascurare, in vista di dibattiti importanti, come quello per il rinnovo del Patto di Stabilità – che rientrerà in vigore da giugno – e nella scelta della nuova Commissione, che avverrà quest’anno.

L’ombra della spesa per interessi

Esiste però anche un rovescio della medaglia nell’emettere molti titoli di Stato a condizioni tanto vantaggiose. Un differenziale basso sorprende soprattutto se si considerano i differenti livelli di debito: 67% in rapporto al PIL per la Germania, oltre il 140% per l’Italia. Apparentemente, dunque, le considerazioni macroeconomiche relative alla crescita prevarrebbero su quelle fiscali. Una volta che, però, l’abbrivio venisse meno, chi pagherà tutto questo debito? L’annata 2023 si è chiusa in deficit e, secondo quanto annunciato dal Governo, il Paese non sarà in linea con le direttive comunitarie in materia prima del 2026. Il timore è che, nel lungo periodo, la spesa per interessi – già oggi al 9% del PIL – possa tagliare le gambe alla crescita (ne abbiamo parlato qui). ©

📸Credits: Canva

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".