venerdì, 8 Novembre 2024

Guerra dei tassi tra Fed e BCE: chi abbasserà per primo?

DiMarco Battistone

5 Aprile 2024
Sommario
BCE e Fed

Federal Reserve e BCE si dividono sui tassi di riferimento. Da ambo i lati dell’Oceano, il taglio entro l’anno è ormai certezza, ma sulla data il campo è ancora aperto a speculazioni. E mentre la Fed tergiversa, si comincia a pensare che la prima ad agire potrebbe essere proprio Francoforte.

L’incertezza USA

Le ultime riunioni delle Banche Centrali hanno visto la tanto attesa svolta in materia di tassi d’interesse: dopo un anno e mezzo di rialzi, arriva la prima apertura. Col target di inflazione al 2% più vicino di prima, i banchieri si sbottonano e annunciano un cambio di passo già in questo 2024. Ma il quadro di una generale attenuazione della spirale inflattiva non rende conto di un quadro abbastanza differenziato caso per caso. E se finora a fare la prima mossa nella politica monetaria globale sono stati gli USA, la situazione potrebbe mutare.

I dati di inizio anno mostrano un’inflazione ancora dura a morire, con un lieve aumento dal 2,4% anno su anno di gennaio al 2,5% di febbraio. «Non ci aspettiamo che sia appropriato abbassare i nostri tassi di riferimento fino a che non saremo più fiduciosi che l’inflazione stia calando in modo sostenuto verso il 2%» ha affermato prudentemente Jerome Powell, Presidente della Fed. «Grazie alla forza dell’economia e i progressi compiuti finora con l’inflazione, abbiamo tempo per lasciare che i prossimi dati guidino le nostre decisioni» ha aggiunto.

Eurozona in testa

Mentre la Fed si prepara a rimettere il costume da falco in caso di un ritorno di fiamma inflattivo, in Europa la rotta comincia a essere più definita. La Banca Centrale Europea ha cominciato il rialzo dei tassi più tardi e raggiungendo un picco minore – con tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%, 4,75% sui rifinanziamenti marginali e 4% sui depositi presso la Banca Centrale, contro un policy rate americano al 5,25-5,5%. Eppure, la situazione nell’area euro pare più matura: a marzo l’inflazione anno su anno è scesa al 2,4%, contro un 2,6% atteso. Il target del 2% non è mai stato tanto vicino.

Il parere dei Mercati

La conseguenza più immediata, che si fa strada sempre più sui listini, è l’aspettativa non tanto di un allineamento nella tempistica dei tagli, quanto di un vero e proprio anticipo dell’allentamento in UE rispetto agli Stati Uniti. Al momento, le attese degli investitori si focalizzano sulla riunione del board BCE di giugno come termine certo, anche se non manca chi spera in una svolta già da aprile. Al contrario, per gli Stati Uniti le speranze si rivolgono a luglio, se non più tardi. Un sentiment che si riflette anche sull’ampiezza dei tagli per quest’anno. Sul Mercato degli interest rate swap, la previsione è di una riduzione da 70 punti base per Fed e Bank of England nel 2024, contro i 90 della BCE.

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Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".