venerdì, 3 Maggio 2024

Il prezzo del carburante non è più stabile, arrivano i rincari

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Il costo del carburante alla pompa è in crescita. La fase di apparente stabilità è terminata. «L’andamento dei prezzi finora è stato piuttosto anomalo. Soprattutto se consideriamo gli eventi di crisi a livello internazionale», dice Michele Marsiglia, Presidente di FederPetroli Italia.

Qual è attualmente l’andamento dei prezzi del carburante?

«Abbiamo assistito a piccole oscillazioni nei prezzi del greggio tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Un’alterazione che non rifletteva quanto stava succedendo sui mercati internazionali che hanno subito l’influenza dei conflitti bellici e della stretta dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio) che ha tagliato le quote di produzione riducendo le emissioni di greggio. Da inizio aprile il Brent, punto di riferimento in Europa, ha superato i 90 dollari a barile. Certo il prezzo alla pompa è aumentato, ma resta per noi operatori del settore una quotazione ancora molto bassa».

Perché ritiene il prezzo sia ancora basso?

«Un prezzo ottimale dovrebbe oggi superare almeno i 100 dollari al barile. Ciò consentirebbe alle compagnie petrolifere di recuperare parte di investimenti fatti già prima del Covid. Adesso questi aumenti sul mercato dei carburanti un po’ ci sono per effetto delle quotazioni internazionali, un po’ perché in questi mesi il loro andamento non ha subito forti scossoni nonostante gli accadimenti a livello internazionale (Russia, Gaza, Canale di Suez) avrebbero potuto minarne la stabilità. Invece il costo della benzina alla pompa si è mantenuto abbastanza basso anche se si sta riportando sopra i due euro al litro. Ancora oggi l’andamento è anomalo: troppo basso con quello che sta succedendo».

Quali sono le ragioni dei rincari?

«I rincari sul carburante sono da imputare sicuramente alla situazione geopolitica e alle strategie dell’OPEC che intende far rialzare pian piano il prezzo del greggio. Automaticamente dal costo del petrolio viene fuori anche quello al consumo sulla rete di distribuzione del carburante ai cittadini. Perché chi acquista greggio per lavorarlo nelle raffinerie dovrà, pagandolo di più, rivenderlo a un prezzo maggiorato. Gli approvvigionamenti dipendono da variabili mondiali e abbiamo problemi ancora irrisolti sulla scena petrolifera internazionale che influiscono sulle oscillazioni del costo del carburante».©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?