giovedì, 2 Maggio 2024

Azioni od obbligazioni? Si riapre il dilemma negli USA

Sommario
azioni od obbligazioni

Azioni od obbligazioni? Il dilemma è sempre quello. Un dualismo che negli ultimi mesi non sempre è stato tale. Ma con le aspettative sui tagli Fed alle calende greche, sembra che le prime potrebbero prevalere.

Higher for longer

Dopo gli ultimi annunci della Federal Reserve, le percezioni degli investitori USA cominciano a scivolare. I futures, orientati in questo momento verso un solo taglio dei tassi nel 2024 – a novembre ne prospettavano 3 – dicono del cambio di passo. E se fino a pochi mesi fa il timore era quello di una recessione – che l’inversione della curva dei rendimenti sembrava predire – al momento il rischio torna a essere inflattivo. A marzo l’inflazione sale ancora: fa il 3,5% anno su anno, superando l’atteso 3,4% e il risultato di 3,2% del mese precedente. Col target del 2% sempre più lontano, sfumano anche le speranze di un imminente taglio dei tassi.

Bond vendesi

Non a caso, i Treasury, i titoli di Stato americani, subiscono il mese peggiore da luglio 2003. Una fuga che apparentemente prospetta un ritorno di fiamma dell’inflazione. D’altronde, i dati economici continuano a correre. La Fed ha alzato la proiezione di crescita del PIL nel 2024 dall’1,4% di dicembre a un 2,4%. Intanto, la manifattura torna a crescere: dopo un +1,2% a febbraio, guadagna uno 0,5% a marzo. Il tutto mentre i dati occupazionali risalgono: 60,3% di marzo contro 60,1% di febbraio.

Azioni alla ribalta?

Tanto l’outlook economico positivo, quanto l’inflazione in rialzo, sembra dunque spostare l’ago della bilancia verso l’azionario, con i bond sottoprezzati nelle allocazioni, nonostante un rendimento a 10 anni a 4,6 punti percentuali. I futures su S&P 500 e Dow Jones, però, per ora restano abbastanza ingessati, nell’attesa di vedere come si muoverà il Mercato. Tanto l’uno quanto l’altro indice prezzano addirittura una lieve contrazione nell’ultimo mese, segno che l’incertezza è ancora tanta.

E da noi che succede?

Nel frattempo, lo scenario europeo sembra sempre più diverso (ne abbiamo parlato qui). L’inflazione dell’Eurozona a marzo è scesa a 2,4%, dal 2,6%. È sempre più vicina all’obiettivo del 2% che ha guidato le politiche restrittive Gino ad ora e la Banca Centrale Europea potrebbe cominciare a tagliare i tassi a giugno.

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📸 Credits: Canva

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".