lunedì, 13 Maggio 2024

Oltre mille morti bianche nel 2023, lo stillicidio continua

Sommario

Nel solo 2023 ancora più di mille morti bianche. Per l’esattezza sono stati 1.041 i lavoratori che hanno perso la vita lavorando. Con un aumento dei casi che avvengono proprio mentre si stanno eseguendo le proprie mansioni (diversi dagli infortuni “in itinere”, negli spostamenti da e verso il lavoro). Qui gli incidenti mortali sono stati 799, contro i 790 dell’anno precedente. A parlare sono gli ultimi dati, ancora provvisori, dell’istituto INAIL. E non vi rientrano neppure i più recenti e gravissimi episodi di cronaca. L’incidente del 16 febbraio al cantiere Esselunga di Firenze, in cui sono morti cinque operai. E quello del 9 aprile a Bargi, nei pressi di Bologna: sette vittime, uccise dall’esplosione di una centrale idroelettrica dell’Enel.

La maggior parte in subappalto

L’80% degli incidenti gravi e mortali rientra nell’edilizia privata. Di questi, il 70% per cento avviene in regime di subappalto, fa sapere la Fillea Cgil. Un sistema avallato dal nuovo Codice degli appalti e che consente di delegare ad altre ditte le commesse che si è aggiudicata l’azienda vincitrice. Passaggi di consegne a cascata, con il risultato che per fare profitto si ignorano le norme sulla sicurezza.

Italia maglia nera

L’Italia è – di nuovo – in fondo alla classifica europea, anche per sicurezza sul lavoro. Nella UE ci sono stati meno di 3 milioni di infortuni sul lavoro nel 2020 (ultimi dati disponibili), fa sapere l’associazione dei mutilati e invalidi sul lavoro ANMIL. Per quello con esiti mortali, l’Italia è in testa con 776 decessi, seguita a da Francia (541), Spagna (392) e Germania (371).

La nuova normativa

Le recenti stragi di operai hanno spinto il Governo a varare un nuovo decreto per almeno tentare di arginare le storture del sistema dei subappalti, aggiornando il Testo Unico del 2008 che regolamenta la sicurezza sul lavoro. Tra le norme più stringenti introdotte, l’obbligo di trattamento economico secondo il contratto collettivo nazionale più affine alle mansioni svolte e una maxi sanzione che incrementa fino al 30 per cento le sanzioni per il lavoro nero. Da ottobre prossimo si darà poi il via a una patente a crediti per imprese e lavoratori: una sorta di selezione subordinata a determinati requisiti. Tra questi, l’adempimento degli obblighi formativi, il possesso del documento unico di regolarità contributiva DURC e quello di valutazione dei rischi DVR.

©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con il pallino del giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere per i giornali, quasi sempre online. All’inizio di cinema e spettacoli, per poi passare a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Settori di cui mi occupo anche per Il Bollettino.