domenica, 28 Aprile 2024

Quanto ci costano gli incidenti sul lavoro?

Diminuiscono le morti bianche, a dirlo è l’Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro). Gli infortuni che hanno portato alla morte del lavoratore in Italia sono stati 1.208, con una riduzione di oltre il 15% rispetto al 2021. Si contano invece 606 decessi sul posto di lavoro, il 21,7% in meno rispetto ai 774 dell’anno precedente. Una notizia positiva per la salvaguardia della vita dei lavoratori, che però denunciano ancora troppi infortuni. Incidenti che, oltre ad avere un peso sociale, gravano anche sul nostro tessuto produttivo.

In Italia il costo medio di ciascun infortunio, come documentato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, è di circa 55mila euro. Per avere un’idea della spesa sostenuta per gli infortuni sul lavoro basta pensare che in Lombardia, nei primi 7 mesi del 2023, i costi hanno raggiunto i 3,6 miliardi di euro (dati ConfCooperative). Nel frattempo, l’Inail nel 2022 tra infortuni e morti bianche ha speso 8 miliardi e 266 milioni di euro a fronte di circa 11 miliardi di euro di incassi. Di contro, per ogni euro speso in sicurezza le aziende hanno un ritorno medio di 2,2 euro (Issa – International Social Security Association).

E in Europa? Sono quasi 3 milioni gli europei feriti sul lavoro. Dai dati raccolti nei 27 Paesi dell’Unione Europea da Eurostat gli infortuni non mortali nel 2021 sono stati 2.880.000, con un aumento del 5,5% rispetto all’anno precedente dove però c’era la pandemia a bloccare molte professioni. Nel 26% dei casi gli incidenti hanno comportato l’inabilità al lavoro per 7-13 giorni e nel 19% degli incidenti il lavoratore ha impiegato da 1 a 3 mesi per guarire. A perdere la vita in Europa sono stati 3.347 lavoratori: lo 0,1% degli infortunati. Ma quali sono settori più a rischio? Più di un quinto degli episodi, il 22,5%, nel settore dell’edilizia, seguito da trasporti, stoccaggio e agricoltura. ©

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Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?