In Italia si guadagna troppo poco. Gli stipendi ristagnano, eppure il dibattito sul salario minimo sembra sparito dall’agenda politica. Nel nostro Paese la quasi totalità (il 97,8%) delle imprese con più di 10 dipendenti, escluso il settore agricolo, applica almeno un contratto collettivo nazionale (dato ISTAT). Una soluzione per alzare i salari quindi ci sarebbe, ed è rinnovando la contrattazione collettiva.
Il rinnovo del contratto del commercio
Saranno 3 milioni i lavoratori coinvolti dal recente rinnovo del contratto nazionale del commercio, stipulato tra Confcommercio e Confesercenti con Filcams, Fisascat e Uiltucs. Le categorie coinvolte sono elencate all’articolo 13 dello stesso contratto. Tra le nuove regole, in vigore da aprile 2024 a marzo 2027, è previsto un aumento di 240 euro, ma solo per chi è inquadrato nel quarto livello. Gli importi saranno suddivisi in 6 tranche:
- 30 euro a partire dal 1° aprile 2024;
- 70 euro dal 1° aprile 2024;
- 30 euro dal 1° marzo 2025;
- 35 euro dal 1° novembre 2025;
- 35 euro dal 1° novembre 2026;
- 40 euro dal 1° febbraio 2027.
In più ci sarà una Una Tantum aggiuntiva di 350 euro, distribuita in due pagamenti da 175 euro a luglio 2024 e a luglio 2025. A conti fatti si tratta di 7mila euro in più in un quadriennio.
Un’esistenza libera e dignitosa
I minimi tabellari fissati all’interno dei CCNL sono il riferimento preso dai giudici del lavoro in caso di contenzioso giudiziario. Obiettivo è in quei casi accertare se le retribuzioni rispettano l’articolo 36 della Costituzione, secondo cui «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».
I CCNL vigenti
A dicembre 2023 risultavano depositati e vigenti 1.033 CCNL, di cui 971 del settore privato, 18 del pubblico e 44 accordi economici che riguardano autonomi e parasubordinati. Il numero complessivo di lavoratori in attesa di rinnovo è oggi di circa 5 milioni, mentre lo scorso anno erano circa 7,7 milioni, come indica il Cnel.
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