lunedì, 20 Maggio 2024

Risparmiare con la regola del 50 30 20

DiIlaria Mariotti

9 Maggio 2024 ,
Sommario

La capacità di risparmiare è un pilastro fondamentale per la sicurezza economica. Impresa non facile, specie quando i soldi non sono molti e non bastano neppure per le spese. Uno strumento spesso sottovalutato è la creazione di un budget dettagliato, che indichi con esattezza entrate e uscite. Nel caso di un libero professionista, significa tenere conto degli introiti, e poi valutare tasse e spese. Se si percepisce una busta paga sarà ancora più facile sapere invece qual è il fisso mensile su cui contare. La regola del 50 30 20 può venire in aiuto.

Come funziona

La regola per risparmiare è stata ideata dalla senatrice statunitense Elizabeth Warren. Il modello è semplice e consente di suddividere le proprie entrate mensili tra necessità, desideri e risparmi, ponendo le basi per una gestione finanziaria equilibrata.

Il 50% alle spese necessarie

All’interno del budget mensile, la metà – secondo la regola – dovrebbe andare alla copertura delle spese di cui non si può fare a meno. Ne fanno parte ad esempio:

  • Spesa alimentare
  • Bollette
  • Trasporto pubblico o benzina
  • Polizze assicurative
  • Rate
  • Affitto o mutuo

Il 30% al tempo libero

Il restante 30% può essere destinato a spese non essenziali, ma che servono a rilassarsi e al benessere generale. Alcuni esempi possono essere:

  • Pasti al ristorante
  • Abbigliamento
  • Abbonamenti in palestra
  • Abbonamenti a piattaforme streaming

Il restante 20%

La parte finale, una volta gestito l’80% delle entrate, può essere riservata al risparmio oppure al pagamento di debiti di grossa entità. Se si guadagnano 1700 euro al mese, la suddivisione tra spese necessarie (850 euro), e tempo libero (510 euro), porterebbe a un risparmio di 340 euro mensili, che annualmente diventano un tesoretto di 4080 euro.

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📸Credits: Canva

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con il pallino del giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere per i giornali, quasi sempre online. All’inizio di cinema e spettacoli, per poi passare a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Settori di cui mi occupo anche per Il Bollettino.