Missione compiuta? Non ancora. È questo il messaggio che arriva da Francoforte, dove i vertici della Banca Centrale Europea annunciano un nuovo taglio dei tassi. L’Istituto guidato da Christine Lagarde lancia un osso ai Mercati, ma prosegue con un atteggiamento di generale prudenza.
L’andamento dell’inflazione
L’obiettivo inflazione al 2% non è mai stato così vicino, con il dato generale sceso al 2,2% nel mese di agosto, il valore più basso da più di due anni. Un dato sicuramente incoraggiante, anche se la core inflation (che esclude dal computo i prezzi di energia, cibo, tabacco e alcool, soggetti alle maggiori oscillazioni) si tiene un po’ più in alto, al 2,8% anno su anno. Anche qui, il miglioramento dal 3,3% è comunque visibile, anche se più contenuto.
I tassi di rifinanziamento BCE
L’approccio resta moderato, ma il taglio non è solamente un’altra “spuntatina” da 0,25 punti percentuali. Se infatti il tasso sui depositi cala solo dello 0,25%, quelli di rifinanziamento principale e marginale – quelli più rilevanti per i nostri mutui – scendono di uno 0,60% a testa, passando rispettivamente dal 4,25% al 3,65% e dal 4,50% al 3,90%. Al taglio di 25 punti base, infatti, si aggiunge un aggiustamento tecnico già programmato nel quadro operativo BCE pubblicato a marzo, che ha aggiunto 35 punti alla riduzione.
Lo scenario USA
Nel frattempo, il quadro generale si avvia verso un atterraggio “morbido”, con l’economia europea in crescita dello 0,3% nel secondo semestre e dell’1% – si prevede – nell’intero anno. Adesso, gli occhi saranno puntati su Washington, dove gli omologhi americani della Federal Reserve potrebbero annunciare il primo taglio d’Oltreoceano, dopo aver rilasciato una serie di dichiarazioni incoraggianti.
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