venerdì, 7 Febbraio 2025

De Dilectis, VIOLA: «La tecnologia può aiutare a contrastare la violenza di genere. E non solo»

Sommario

Non solo violenza di genere, ma anche contrasto. Al fine di garantire le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, aumenta di 100 milioni di euro per l’anno 2024 lo stanziamento per la remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario già svolte da Forze di polizia e Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Questo ciò che rivela il comunicato finale del Consiglio dei ministri nel decreto fiscale collegato manovra.

Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2020 la spesa primaria media al netto delle partite finanziarie per il settore della Sicurezza pubblica è risultata pari a 16,4 miliardi di euro. Tra le Regioni italiane, il Lazio è quella che storicamente ha visto convogliare maggiori risorse nel settore. A livello nazionale, la spesa per cittadino si è attestata mediamente sui 277 euro. Il picco più basso nel 2002 con 238,4 euro pro capite. Per l’ultimo quadriennio della serie storica, invece, si assiste a un costante incremento, sino al valore di 284,3 euro del 2020 (fonte: CPT Settori).

Un impegno, quello sociale, che trova supporto grazie alle Startup Innovative a Vocazione Sociale (SIaVS) operative. Queste attività, per le quali si certifica l’introduzione di un’innovazione sociale, a fine 2022 erano pari a 178, 18 in meno delle 196 rilevate alla fine del 2021 (-9,2%). D’altronde, il calo è in linea con la diminuzione di popolarità subita dalla qualifica negli ultimi anni. Oltre la metà delle SIaVS si trova nel Nord Italia – il 66,8% ripartito tra Nord-Ovest con il 51,1% e Nord-Est per il 15,7%. Il 16,3% si trova nelle regioni del Centro e il 16,9% si trova nel Sud e Isole, secondo l’ultimo report di Social Innovation Monitor.

La Regione con il maggior numero di SIaVS è la Lombardia, con il 37,2% del totale nazionale, seguita dal Piemonte con il 9,7% e dal Lazio con il 9,2%. In termini di numero di Startup ogni 100 mila abitanti, la prima regione è sempre la Lombardia (0,66), seguita da Piemonte (0,50) e Abruzzo (0,47). Quest’ultima, insieme a Toscana e Veneto, è stata tra le poche a registrare un leggero aumento del numero di imprese rispetto allo scorso anno, avendo incrementato ciascuna il numero di SIaVS di un’unità.

Ma le migliori Startup a significativo impatto sociale e ambientale sono società sempre più performanti, complice un complessivo miglioramento delle prestazioni delle Startup e giovani PMI innovative. I ricavi medi raggiungono i 2 milioni di euro e una crescita media annuale di ben il 217%. Il numero di dipendenti medio è pari a 18 (+146% rispetto al 2022), con un ammontare medio di finanziamenti raccolti non a debito pari a 3,9 milioni di euro.

«VIOLA rientra tra le Startup innovative a vocazione sociale: si occupa di sicurezza – per donne ma non solo – e di violenza di genere. Lo fa attraverso la tecnologia e l’innovazione, perché crediamo che possano giocare un ruolo fondamentale nel migliorare la vita delle persone. L’obiettivo è quello di sviluppare un’app che abbia tutte le funzionalità che fanno sentire al sicuro una donna prima, durante e dopo un eventuale tragitto, un viaggio e così via. Esiste già in versione gratuita e presto diverrà freemium», dice Laura De Dilectis, CEO di VIOLA.

Qual è l’idea alla base della vostra impresa per contrastare la violenza di genere?

«Sappiamo che purtroppo l’84% delle donne ha subito violenza in strada. Effettivamente è un problema molto importante ancora irrisolto, tanto in un’ottica istituzionale quanto privata, tantomeno in ambito Startup. Su questo, anche a livello mondiale, possiamo fare la differenza».

Ci sono funzionalità particolari in App?

«La feature più conosciuta, che ci ha permesso di raggiungere oltre che l’Italia, anche Germania,  Austria e Svizzera, è la videochiamata di accompagnamento h24. Un servizio ventiquattrore su ventiquattro, sette giorni su sette, in cui dall’altra parte uno dei nostri supporters accompagna il chiamante verso la destinazione. È proprio come succede normalmente, quando chiami genitori o amici nel momento in cui devi fare un tragitto poco sicuro. Ma magari alle due di notte il genitore sta dormendo, quindi ci sembrava necessario creare questa hotline gestita da più di 180 volontari che parlano quattro lingue (francese, inglese, tedesco e italiano)».

Di cosa si occupano i volontari?

«Facciamo un’ampia selezione, in diversi modi. C’è un modulo da compilare dove capiamo le disponibilità e l’engagement. Poi c’è un colloquio faccia a faccia con le nostre addette. Infine, un training svolto dai veterani. Sono tutte persone pacate, che accolgono, gentili, dal momento che stanno chiamando persone che non conoscono e che si affidano loro in una situazione delicata. Ovviamente andremo ad automatizzare sempre di più questo processo grazie alla tecnologia, affinché possiamo avere più volontari per rispondere a più videochiamate possibili».

Quali sono le novità in arrivo?

«Nella versione freemium verrà introdotta la videoregistrazione. Questo perché sappiamo, ad esempio dal caso di George Floyd, quanto avere un video possa fare la differenza. Crediamo che anche nella violenza di genere questo possa aiutare. Tante donne non denunciano perché non hanno prove, e per la stessa ragione a volte le denunce non giungono a termine. Anche qui, la tecnologia può lavorare per la sicurezza delle persone. Una testimonianza video, infatti, ha molto più valore dal punto di vista legale rispetto a una oculare».

C’è altro in cantiere?

«Oltre al servizio di geolocalizzazione, vorremmo aggiungere la chiamata alle forze dell’ordine. Un’idea che c’è sempre stata, ma che è complessa da attuare. In questo senso, vorremmo diventare first service provider dei vari Governi e quindi avere un canale diretto per il 112. VIOLA non ha solo un’App, ma in parallelo svolge una grossa attività di ricerca grazie alla collaborazione con università italiane ed estere. Si deve conoscere il fenomeno in maniera quantitativa e qualitativa per poter proporre delle soluzioni efficaci. Sia dal punto di vista del business, sia perché evitiamo di creare funzionalità poco sfruttabili dal nostro pubblico».

È stato difficile trovare dei finanziatori?

 «Abbiamo aspettato tanto prima di aprire una vendita di capitale, perché volevamo trovare le persone giuste. Siamo una Startup a forte impatto sociale, cerchiamo di rendere i valori il nostro tratto principale. Poi a luglio siamo state supportate da un business angel che come lead investor sta chiamando a raccolta tutti gli altri finanziatori per un round da 600mila euro, che contiamo di chiudere a breve».

Qual è il pubblico di riferimento?

«Il business rientra nel welfare al 100%. Sia aziendale, sia nel mondo dell’università, sia negli hotel. Questi sono i nostri tre Mercati. Si tratta di un modello freemium: l’app ha una base gratuita (inclusa la videochiamata) e tutto il resto è premium. Poi distribuiamo i ricavi principalmente in tech, HR, legal e una minima parte in comunicazione. L’anno prossimo faremo un altro round, destinato soprattutto all’internazionalizzazione, per ingrandirci a livello europeo».

Qual è la realtà della sicurezza nelle strade italiane?

«Tra le oltre 12mila risposte che abbiamo ricevuto, il 99% delle donne ha paura quando si trova fuori da una stazione ferroviaria. È importante per noi non tanto quanto la donna viene aggredita, ma quanto percepisce di poter essere aggredita. Quindi lo stato di paura».

In che modo la tecnologia può fare la differenza nella violenza di genere?

«Crediamo che possa migliorare la qualità di vita delle persone. Si può trattare di violenza di genere, ma anche su anziani, senza fissa dimora e tantissime altre situazioni. L’obiettivo è offrire tutte le funzionalità affinchè una donna possa essere protetta, dall’inizio alla fine. Dalla videoregistrazione alla prevenzione, ma anche solo il senso di un deterrente per il possibile aggressore che vede un testimone dall’altro lato dello schermo. Con modi di agire concreti, freschi e nuovi si può fare la differenza».                             

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📸 Credits: Canva.com

Articolo tratto dal numero del 1 novembre 2024 de il Bollettino. Abbonati!

Determinata, ambiziosa, curiosa e precisa. La passione per il giornalismo mi guida fin da bambina. Per Il Bollettino mi occupo di Startup e innovazione, curo le interviste video ai player del settore e seguo da anni la realtà delle PMI.