È un comparto che pesa la comunicazione. E di questo si parla al Brand Journalism Festival a Roma, il 12 novembre. Il valore di Mercato è di 22 miliardi (dati Osservatorio UNA). Un giro di affari in crescita, nonostante il numero di aziende sia diminuito, passando da 10.538 a 9.749. Un calo a cui però non si accompagna una riduzione parallela degli addetti totali, che passano in due anni da 25.893 a 28.436. Segno della «solidità di un settore spesso percepito come molto volatile, ma che invece ha saputo stabilizzarsi in un Mercato tutt’altro che prevedibile», dice Davide Arduini, Presidente di UNA (leggi qui la sua intervista).
Le sfide del futuro
Tante le sfide che si presentano: una su tutte l’Intelligenza Artificiale, ma anche la sostenibilità, nodo centrale per il giornalismo. Una delle risposte possibili è il brand journalism, «tecnica di comunicazione che porta l’approccio giornalistico nella comunicazione corporate», dice Ilario Vallifuoco, CEO di Social Reporters e organizzatore del Brand Journalism Festival. I temi di dibattito? Le possibilità che un approccio giornalistico offre alle aziende per presentarsi in modo credibile.
L’evento
Si parte da un concetto chiave. «Le aziende devono comunicare con i giornali con interlocuzioni più profonde e responsabili», dice Vallifuoco. Sarebbe sbagliato «considerare i giornalisti come i buoni e le aziende cattive perché generano profitto. È una polarizzazione eccessiva». E ancora, si parlerà degli scenari offerti dall’AI per veicolare la comunicazione dei brand.
Il panel de il Bollettino
Il Bollettino è in prima linea all’evento. Il 12 novembre il Direttore Antonia Ronchei modererà il panel “Giovani, industria culturale e CSR: riflessione sul rapporto tra le innovazioni tecnologiche e sociali e le nuove sfide che investono il sistema della (in)formazione”. A questo link si può consultare il programma.
©