giovedì, 5 Dicembre 2024

Gender pay gap, a che punto siamo

DiIlaria Mariotti

25 Novembre 2024
Sommario

Le donne italiane, a parità di mansioni, continuano a guadagnare meno degli uomini. E la strada per risolvere la più iniqua delle disparità si prospetta lunga. Da cosa dipende? A incidere è il tasso di occupazione, che risulta inferiore a quello degli uomini di quasi venti punti: 55% quello femminile contro il 76 maschile. Ci mette del suo il part time, modalità di cui usufruisce circa il 23% delle occupate contro il 9 degli uomini. Sono anche altri gli ostacoli verso la parità retributiva. C’è lo squilibrio nel carico del lavoro di cura. E poi la genitorialità, che tende a escludere soprattutto le donne dal Mercato del lavoro. I dati indicano come addirittura una su cinque abbandoni un impiego dopo la nascita di un figlio.

Il gender pay gap negli stipendi

È come se le donne iniziassero a lavorare il primo gennaio, ma percepissero lo stipendio solo a partire dal mese successivo, perdendo un’intera mensilità. In Italia il divario medio è di 2.700 euro sulla RAL, la retribuzione annua lorda, e di 3mila sulla RGA, il salario che include la parte variabile. I numeri sono del Gender Gap Report 2023, l’Osservatorio Job Pricing sulle retribuzioni del settore privato a eccezione di istruzione e sanità. Anche dati più recenti confermano la tendenza. Secondo l’Osservatorio INPS 2024, che prende in considerazione la remunerazione dei dipendenti dell’intero comparto privato non agricolo, la media nel 2023 è stata pari a 23.662 euro. Con gli uomini che intascano in media 27.080 euro annuali, contro i 19.083 delle donne. Ben 8mila euro in più.

Le differenze tra laureati

Una delle distorsioni maggiori si verifica in Italia tra i laureati, nonostante le donne risultino di solito più istruite rispetto agli uomini. Il 68% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha infatti almeno un diploma o una qualifica, contro il 62 degli uomini. Eppure è proprio qui che il gender pay gap colpisce di più, con un tasso del 22,7%. Per i non laureati si ferma al 7. La RAL media di un laureato maschio è di 45mila euro, contro i 35mila di una sua ex compagna di facoltà. Il tutto si acuisce in alcuni settori come arte e design, dove un ragazzo guadagna in media 1.590 euro, e una ragazza 1.350. Nelle STEM poi, in particolare nel settore informatico e ITC, la differenza sale ancora: un uomo guadagna 2.044 euro contro i 1.739 di chi appartiene al sesso opposto.

La normativa

La Direttiva UE 2023/970 ha introdotto nuove norme sulla trasparenza salariale, con l’obiettivo di ridurre il divario retributivo per i lavori di pari valore. Gli Stati membri avranno tempo di adeguarsi entro il 2026. A partire dal recepimento, per i datori di lavoro varrà l’obbligo di fornire informazioni al personale dipendente sulle retribuzioni e di intervenire sui gap retributivi superiori al 5%. Entrerà in vigore anche il diritto al risarcimento per le vittime di discriminazione retributiva.

©

📸 Credits: Canva Pro

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.