martedì, 11 Febbraio 2025

Lavoro autonomo, la denuncia di Fioroni, Confcommercio: «Partite Iva tenute ai margini»

DiIlaria Mariotti

16 Gennaio 2025

 

ll lavoro autonomo in Italia cresce a macchia d’olio. Sono 444mila i liberi professionisti non iscritti a ordini professionali, su un totale complessivo di lavoratori indipendenti che è pari a un milione e 352mila unità. In dodici anni, tra il 2008 e il 2020, i non ordinistici sono quasi raddoppiati, segnando un +95,5% (dati Confcommercio professioni).

Il reddito complessivo del lavoro autonomo

Rappresentano il segmento più dinamico dell’occupazione, generando un reddito complessivo che nello stesso periodo è cresciuto del 29,5% passando da 4,9 a 6,3 miliardi di euro. Le partite IVA per lo più attivi nel settore dei servizi. Circa la metà (49,4%) svolge attività scientifiche e tecniche ad alta specializzazione. A registrare gli incrementi più forti sono le attività dei servizi alla persona, dall’istruzione (+262%) all’assistenza sociale (147%) e al tempo libero (123%).  

Sono ai margini

Nonostante i numeri in crescita «le partite IVA sono tenute ai margini» dice Anna Rita Fioroni, Presidente di Confcommercio Professioni. «Bisogna però far capire al Mercato i loro elementi qualitativi e reputazionali, valorizzandone le competenze». Non essendovi ordini né albi a cui iscriversi per i professionisti «occorrono criteri di riconoscibilità sempre più chiari, univoci e trasparenti, a tutela del consumatore». In questo hanno «un ruolo fondamentale le associazioni di rappresentanza».

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📸 Credits: Canva.com

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.