martedì, 25 Marzo 2025

L’uso dell’AI nel film “The Brutalist”

A Hollywood è scoppiata la polemica: il film diretto da Brady Corbet The Brutalist ha impiegato l’intelligenza artificiale per modificare l’accento ungherese di Adrien Brody ( candidato all’Oscar come miglior attore protagonista).

La modifica è stata effettuata tramite il software AI Respeecher, basato su modelli di deep learning, che analizzano e rimodellano specifiche frequenze vocali per affinare la pronuncia senza necessità di doppiaggio o re-registrazione.

Tecnicamente, nulla di rivoluzionario. Ma la polemica è esplosa: se un’interpretazione viene migliorata dall’Intelligenza Artificiale, resta davvero merito dell’attore? E soprattutto, la performance in The Brutalist, può essere premiata con un Oscar?

Da un lato, c’è chi sostiene che questa tecnologia sia equiparabile al montaggio sonoro o alla post-produzione video. Dall’altro, c’è chi teme che sia il primo passo verso un’industria in cui le performance vengono ottimizzate digitalmente, rendendo labile il confine tra espressività umana e manipolazione algoritmica.

📌 Parentesi: non è la prima volta che l’Intelligenza Artificiale entra nel cinema 🎥. Esistono altri esempi in cui è stata utilizzata l’AI nel montaggio cinematografico. Basti pensare a grandi produzioni come The Irishman, Star Wars o The Avengers 🦸‍♂️.

Ma qui il discorso cambia: non parliamo di effetti speciali o CGI, ma di recitazione 🎭. Se la voce – uno degli strumenti principali dell’attore – viene modificata da un algoritmo, chi sta realmente performando?

Il dibattito è aperto. Dicci la tua nei commenti 💬©

📸Credits: Canva e CapCut Pro

Imparare cose nuove e poi diffondere: è questo il mio obiettivo. Proprio questo mi ha portato ad approfondire il mondo del web3, della finanza digitalizzata e delle crypto. Per il Bollettino mi occupo di raccontare una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma con un grande potenziale.