Prospettive in peggioramento per l’assalto di UniCredit a Banco BPM, con l’assemblea dei soci compatta nel sostenere il consiglio di amministrazione nel suo rifiuto secco. Per l’istituto guidato da Andrea Orcel la via della scalata sembra più stretta che mai. Potrebbe essere un segnale negativo anche per altri tavoli di negoziazione?
Uno scenario incerto
L’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da UniCredit a novembre e aperta da ieri alle adesioni parte a rilento: meno di 1000 azioni su un totale di più di 1,5 miliardi. A frenare, il no secco del CDA di BBPM, ma anche le dure condizioni imposte dal Governo, che ha esercitato il golden power sull’operazione. Su tutte, la cessazione delle attività in Russia, pena una multa che potrebbe raggiungere i 20 miliardi di euro.
I Mercati non rispondono bene all’incertezza sull’offerta, con un titolo UniCredit che arranca da inizio settimana. E proprio la valutazione dei due titoli è un primo nodo che frena l’entusiasmo: stanti le attuali quotazioni, l’offerta è a sconto del 6-7% sulla capitalizzazione di Banco BPM. Non esattamente un affare.
Gli ostacoli
A ribadirlo sono proprio i vertici di BPM. «L’offerta è del tutto inadeguata sotto il profilo finanziario», ha detto il Presidente Massimo Tononi, mentre l’AD Giuseppe Castagna rincara facendo un paragone con una serie di acquisizioni paragonabili degli ultimi anni, con premi spesso in doppia cifra.
Si pensi alla scalata di Intesa Sanpaolo su UBI banca del 2021, con un premio iniziale del 27,6%, o a quella di BPER Banca su Carige che, nonostante una situazione finanziaria dissestata, aveva garantito agli azionisti un premio superiore al 24%. Cifre ben lontane non solo dalla valutazione attuale, ma anche dallo 0,5% di premio ipotizzato da UniCredit al momento dell’annuncio dell’OPS.
La visione d’insieme
Una considerazione che non esclude alcune altre grandi acquisizioni sul piatto nel Mercato bancario. L’offerta di scambio di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, ad esempio, offriva un premio ipotetico di poco più del 5%, mentre al momento sconta oltre il 5% dai prezzi di Piazzetta Cuccia. Ed è così anche per la scalata di BPER Banca su Banca Popolare di Sondrio, che offriva originariamente un premio del 6,6%, ridottosi alla situazione attuale a uno sconto del 6% circa.
Eppure, non sono finanziarie le più grandi perplessità di Banco BPM, ma strategiche. «Non conosciamo il piano industriale, le intenzioni dell’offerente rispetto ad Anima, le sinergie che ha prospettato di mettere in atto. Nessuna di queste informazioni è stata messa a disposizione» sottolinea Tononi. Senza, sarà difficile valutare le concrete modalità di integrazione che UniCredit intende mettere in campo.
©
📸 Credits: Canva