Ecco le notizie TECH di questa settimana:
Il destino di Meta ora è nelle mani di un giudice
Il più grande processo antitrust dell’era digitale si chiude tra accuse pesanti e interrogativi globali. Meta si difende ma non convince del tutto: secondo il Dipartimento di Giustizia, l’azienda di Zuckerberg soffoca la concorrenza nel settore della realtà virtuale e dell’advertising. Il verdetto potrebbe arrivare entro l’estate e cambiare per sempre l’architettura del potere tech. In ballo non c’è solo il futuro di Meta, ma il principio stesso di concorrenza nell’economia delle piattaforme.
Musk lancia xChat: il nuovo “rivale” di WhatsApp
Un’app per tutto: messaggi, pagamenti, Intelligenza Artificiale e persino social. Elon Musk prova a reinventare la comunicazione con xChat, la nuova mossa dell’impero X. Il rilascio è previsto in settimana, ma l’idea è chiara: sfidare WhatsApp, WeChat e forse anche Apple. Dietro il nome, un vecchio sogno del magnate: una super app in grado di concentrare ogni funzione in un solo spazio digitale. Resta da capire se il pubblico è pronto a fidarsi ancora.
Bill Gates destina la maggior parte del suo fondo da 200 miliardi allo sviluppo dell’Africa
Il filantropo più potente del tech accelera. Bill Gates annuncia che la parte più consistente del suo mega-fondo andrà all’Africa, tra istruzione, sanità e agricoltura. Una scelta strategica, ma anche politica, che sposta l’asse degli investimenti globali su un continente spesso trascurato. Gates promette impatto e misurabilità, ma alcuni osservatori sollevano dubbi sull’effettivo controllo locale e sull’impronta americana nelle economie emergenti.
Sangue artificiale universale in fase di test
Il sangue sintetico arriva in laboratorio e promette di salvare vite. Ma a quale prezzo?
Un team di ricercatori testa con successo il primo sangue sintetico compatibile con tutti i gruppi sanguigni. Il progetto, ancora in fase sperimentale, promette di rivoluzionare il settore delle trasfusioni. Ma la novità solleva anche dubbi etici e scientifici: quanto è sicuro un prodotto ottenuto in laboratorio? E quali sono i veri interessi industriali dietro la ricerca? Una nuova frontiera si apre, ma la prudenza resta obbligatoria.
Un altro avvocato nei guai per colpa di ChatGPT
Giustizia fai-da-te con ChatGPT. Si moltiplicano gli errori legali generati da chatbot. Un altro avvocato, questa volta in Texas, viene sanzionato per aver presentato casi fittizi creati da ChatGPT in una memoria processuale. L’ennesimo incidente riaccende il dibattito sull’affidabilità delle AI nei contesti professionali e giudiziari. Le scuse non bastano: l’intelligenza artificiale non può sostituire la competenza umana, soprattutto quando in gioco c’è la giustizia.
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📸 Credits: Canva Pro
