sabato, 20 Aprile 2024

GRIGNANI, AIAF: «SÌ A CAPITAL MARKET UNION E BORSA UNICA»

A preoccupare – in questa lunga fase di ripartenza – è l’incertezza degli obiettivi. I motori delle aziende hanno ripreso a girare con forza, con una fisiologica flessione dello 0,2% ad agosto, ma la visione finanziaria per q4/2021 e q1/2022 non è chiara. Perché, anche se i luoghi di aggregazione tornano a riempirsi e la campagna vaccinale va spedita, i dati sulla diffusione del Covid-19 non lasciano tranquilli. «Dopo la pandemia occorre buona gestione e fiducia nel futuro migliore: senza competenze ed educazione finanziaria sono obiettivi impossibili», dice Davide Grignani, Presidente AIAF. «Noi pubblichiamo regolarmente per i suoi soci un report che raccoglie le visioni e previsioni di un panel prestigioso di asset manager italiani ed esteri…».

in che modo la repentina evoluzione tech sta cambiando gli equilibri di investimento e il futuro economico/finanziario?

«Innovazione e digitalizzazione sono assi strategici per AIAF: spronati in tal senso anche dal nostro advisory board e dalla base dei soci, su questo fronte abbiamo intrapreso un nuovo progetto di ricerca focalizzato proprio sul rischio algoritmico. Non posso dirle altro per il momento ma abbiamo aspettative e programmi importanti».

L’AIAF financial school istituisce corsi specializzati per preparare i nuovi analisti ad affrontare gli esami per le grandi certificazioni internazionali come EFFAS (European Federation of Financial Analysts Societies) e ACIIA (Association of Certified International Investment Analysts): i candidati di oggi quali sfide devono affrontare in più rispetto a prima della pandemia?

«Alla nomina del nuovo consiglio, coincisa con lo scoppio della pandemia e il primo lockdown, ci siamo subito rimboccati le maniche muovendo su tre assi strategici di azione che coincidono con le grandi sfide dei  nostri soci analisti: innovazione – digitalizzazione – trasversalità “risk based”. Coerentemente a queste priorità anche AIAF Financial School ha intrapreso a marce forzate un percorso verso una nuova offerta digitale delle nostre certificazioni che, ricordo, sono riconosciute in Europa e nel mondo intero: tra esse oggi, oltre ai certificati CEFA e ACIIA, abbiamo   anche il nuovo certificato CESGA, focalizzato su ESG. A essi nel 2022 si aggiungeranno una serie di “short track” specialistici di produzione italiana».

Quali sono invece le conseguenze della norma sull’unbundling dei costi della ricerca contenuta in MIFID 2?

«la MIFID, con tutti i suoi pregi e difetti, rappresenta anch’essa un importante e storico passaggio del mercato del risparmio e degli investimenti. AIAF partecipa attivamente da anni cooperando con le autorità  e gli operatori per migliorare questa importante impalcatura: suggeriamo soluzioni là dove  la rigidità e la complessità  delle regole ci pare vadano a detrimento dell’efficienza e dell’efficacia dello strumento pur condividendone gli obiettivi ultimi».

AIAF ha presentato un paper per offrire alla Commissione Europea proposte per rivalorizzare la figura dell’analista finanziario dentro la Capital Market Union… quali sarebbero i vantaggi?

«si è vero e l’Italia lo ha fatto insieme all’EFFAS. Abbiamo bisogno come detto di un cambio di passo della EU. Il governo Draghi e il nostro turno di presidenza in Europa rappresentano un’opportunità storica irripetibile per far sì che i parlamenti deliberino al più presto  sui 16 punti previsti per la CMU (molti dei quali già adottati dalle prassi di mercato). I dettagli tecnici si possono sistemare, ma quella che occorre oggi moltissimo è la volontà politica dei 27 parlamenti di divenire veramente una grande potenza socio-economica di riferimento mondiale. Solo così anche l’analisi finanziaria e gli analisti europei avranno uno spazio professionale adeguato e riconosciuto».

Avete anche varato la sigla BUE, Borsa Unica Europea: all’interno della CMU potrebbe rappresentare uno dei pilastri per poter competere con i colossi asiatici e statunitensi?

«esatto. La capitalizzazione di Borsa e il flusso di dividendi di Stati Uniti e Asia parlano da soli: l’Europa non riesce ancora a trasmettere in Borsa le sue potenzialità macroeconomiche di leadership mondiale per welfare, gnp, conoscenze e valori ESG. Oltre la fase della razionalizzazione e della realizzazione delle sinergie su cui ora Euronext si sta concentrando, l’Europa merita un piano strategico di ampio respiro per una Borsa unica Europea, che abbia quelle dimensioni quali-quantitative da leader mondiale per un’Europa veramente unita che “fa la finanza e non usa la finanza”. Le imprese italiane avrebbero una chance incredibile di accedere ad analisi e investitori di scala oggi impensabile».

Uno degli ostacoli che ha tenuto lontano le PMI dalla Borsa – ne parliamo anche nel nostro servizio a pag. 34 – è il fatto che gli investitori hanno bisogno di analisi indipendenti anche sulle aziende più piccole. E c’è chi sconsiglia alle PMI di quotarsi… che ne pensa?

«la trasversalità della presenza di analisti AIAF “risk based” è un punto centrale per le PMI italiane: la formazione di competenze finanziarie  adeguate oggi non è più un’opzione ma una necessità. L’Italia è una delle maggiori piattaforme industriali del mondo: migliaia delle nostre migliori PMI potranno accedere  alla quotazione nei prossimi anni a condizione che anche l’EU faccia rapidamente uno scatto in avanti in questo senso. È per questo che CMU e la BUE sono temi che ci stanno particolarmente a cuore, combustibile necessario perché l’analisi finanziaria si sviluppi e diffonda».

È il mese dell’educazione finanziaria: il cittadino medio pare non avere né la fiducia né la capacità tecnica di investire su orizzonti temporali di medio-lungo periodo e tende a lasciare tutto in liquidità: come intervenire?

«un tema fondamentale, soprattutto per il meccanismo di trasmissione tra risparmio e investimenti,  oggi  inceppato da una “trappola della liquidità” persistente nonostante i tassi negativi. L’educazione finanziaria in Italia è  tuttora largamente  insufficiente: lavorare sull’educazione fsignifica fornire strumenti necessari per avere più  libertà, fare scelte più consapevoli, quindi avere più fiducia nel futuro. Per AIAF e la sua scuola questo è  un valore irrinunciabile».

ESG circolarità dell’economia, decarbonizzazione…: come cambieranno i portafogli e quali consigli si possono dare oggi – che dobbiamo fare i conti con una ripartenza ancora complicata?

«Il tema ESG è al centro dell’attivita’ dell’intera associazione e della scuola. Stiamo lavorando con EFFAS sui nuovi “ESG essentials”, che ci auguriamo possano raggiungere un ampio bacino di utilizzatori esperti e non, abbiamo un’osservatorio AIAF ESG che sul nostro sito opera come una sorta di “open-source” sulla ampissima produzione ESG, partecipiamo attivamente in tutti i consessi di civil societies ove le competenze di analisi finanziaria aiutano a individuare, analizzare e gestire i fondamentali impatti ecomomico finanziari ESG. Il miglior consiglio: affidarsi ai migliori esperti ed essere sempre con lo sguardo avanti sul fronte dell’innovazione».                                 ©

Direttore de il Bollettino dal 2020, giornalista dal 1998. Dopo esperienze nel campo musicale e culturale, mi sono occupata di attualità, politica ed economia in radio, tv e carta stampata. Oggi dirigo un giornale storico, del quale ho fatto un completo restyling e che vede coinvolta una redazione dinamica e capace: ho la stessa passione del primo giorno, ma con un po’ di esperienza in più.