SUONA LA CAMPANELLA DELLA BORSA DI NEW YORK PER IL MARCHIO ITALIANO DEL LUSSO
Molto buona la partenza di Zegna Group che inizia in crescita la sua avventura nel Big Board: apre a 10,33 dollari e nella prima ora di contrattazioni guadagna il 10%, toccando quota 11,25.
Alle 15:30 ora italiana Ermenegildo Zegna, CEO del Gruppo, suona la NYSE bell. E con il ticker “ZGN” il primo brand italiano di moda si quota a New York.
I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE
Il marchio di abbigliamento maschile di lusso ha annunciato il suo ingresso al New York Stock Exchange lo scorso 18 dicembre. «Una pietra miliare per Zegna e l’inizio di un nuovo capitolo, entusiasmante e cruciale, nella nostra storia lunga 111 anni», ha commentato Ermenegildo Zegna nel comunicato stampa aziendale. Il debutto di ZGN arriva dopo il completamento dell’aggregazione con Investindustrial Acquisition Corp (IIAC), una Special Purpose Acquisition Company di Investindustrial VII L.P. guidata da Sergio Ermotti. «La famiglia Zegna continuerà la sua gestione a lungo termine dell’azienda attraverso una partecipazione azionaria di quasi il 66%» si legge nella nota. Che ha annunciato anche i dettagli dell’operazione: «Sulla base del valore della transazione, l’entità risultante dalla fusione dovrebbe avere un valore dell’impresa iniziale di 3,1 miliardi di dollari e una capitalizzazione di mercato di 2,4 miliardi di dollari».
PORTE APERTE A UN FUTURO RADIOSO
«A fine novembre 2021, la performance mondiale del Gruppo dall’inizio dell’anno era sostanzialmente in linea con i livelli pre-Covid», ha dichiarato “Gildo” Zegna nel comunicato. «Siamo fiduciosi nella nostra capacità di rafforzare ulteriormente la posizione di leadership nel mercato del lusso globale, mantenendo sostenibilità e attenzione per le persone al centro di ciò che facciamo», ha concluso Zegna.
LE ALTRE AL NYSE
Salgono così a sei le aziende italiane quotate a Wall Street. L’ultima ad aggiungersi a Eni, Ferrari, Natuzzi e STMicroelectronics era stata, a luglio 2021, Stevanato Group, leader mondiale nei settori farmaceutico, biotecnologico e life science. E l’ingresso di Zegna Group porta un altro pezzetto di Made in Italy nel mercato degli scambi della Grande Mela.
Sara Zolanetta
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