venerdì, 26 Aprile 2024

Baggio torna in campo: la parabola del Divin Codino tra guadagni milionari e truffe

DiSimone Vazzana

18 Marzo 2022 ,
Sommario
Baggio Netflix Cattelan

Roberto Baggio è uno dei protagonisti di ‘Una semplice domanda’, prima docuserie italiana prodotta da Netflix. Alessandro Cattelan è il Virgilio di un viaggio che si sviluppa in sei puntate, in cui incontra sei personaggi diversi. La domanda che pone a tutti, a cominciare dall’episodio 1, gliel’ha suggerita la figlia: «Come si fa a essere felici?».

Il primo a rispondere è proprio il “Divin Codino”, uno dei calciatori italiani più amati, corteggiato da grandi club e soprattutto dagli sponsor. Nel 1994, Forbes l’ha inserito nella lista dei 40 sportivi più ricchi al mondo. Una volta detto addio al calcio, poi, è sparito. Ecco che fine ha fatto Roberto Baggio e quanto ha guadagnato in carriera.

DAL VICENZA AL BRESCIA: QUANTO HA GUADAGNATO BAGGIO IN CARRIERA

Fare una stima dei compensi legati agli sponsor è complicato, più facile concentrarsi sugli ingaggi. Le cronache dell’epoca, dopo il suo addio alla Juventus, parlano di 12 miliardi di lire di guadagnati in 5 anni: 2,5 miliardi di lire a stagione. Firma un triennale a circa 2 miliardi di lire all’anno con il Milan, che lascia però dopo due stagioni.

Passa al Bologna (contratto da circa 2 miliardi di lire) dove segna 22 reti in 30 presenze a dispetto dei grandi club che l’avevano dimenticato, lasciandolo alla provincia. Porta i rossoblù in Intertoto e si riguadagna la Nazionale. Il presidente del club emiliano, Gazzoni Frascara, assicura le gambe di Baggio – non nuovo a infortuni – per 10 miliardi di lire. La parentesi bolognese lo rilancia: l’Inter gli dà una nuova chance, ma con l’arrivo di Marcello Lippi (i due si erano già scontrati alla Juve) gli si chiudono tutti gli spazi. Guadagna 8 miliardi di lire in due stagioni poi, da svincolato, firma per il Brescia, distante 126 chilometri dalla sua Caldogno. Ci gioca per quattro anni (nei primi due anni incassa 4,5 miliardi l’anno: mancano le cifre legate al rinnovo), tutti culminati con altrettante salvezze, prima di dare l’addio al calcio nel 2004.

Riassumendo, dal 1990 al 2002 ha guadagnato 35 miliardi di lire solo di stipendio. Mancano i primi anni di carriera a Vicenza e Firenze, più gli ultimi due a Brescia prima del ritiro: il totale – stimato – dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 miliardi di lire. Vanno poi aggiunti gli introiti – sconosciuti – frutto degli sponsor.

FORBES, BAGGIO NEI “SUPER 40”: L’ANNO D’ORO 1994

L’anno in cui Roberto Baggio guadagna di più è il 1994. Il Divin Codino, 27enne, è nel pieno della maturità calcistica: ha appena vinto il Pallone d’oro e si appresta a vivere da protagonista il Mondiale a stelle e strisce, quello di Usa ’94. In questo periodo diventa il giocatore più pagato al mondo. Primato certificato da Forbes, che lo inserisce nella lista dei “Super 40”, dedicata agli sportivi più remunerati: secondo la rivista avrebbe guadagnato 5,3 milioni di dollari nel 1994 (circa 8,5 miliardi di lire: tutto al lordo) tra contratti e sponsor.

Per la precisione: 3,3 milioni di dollari (5,6 miliardi di lire) di stipendio pagato dalla Juventus (compresi i bonus derivanti dalla Nazionale); 2 milioni di dollari (3,2 miliardi di lire) dagli sponsor (Diadora, IP, Ferrero).

BAGGIO, TRA FAKE NEWS E TRUFFE

Nel maggio 2021 la rivista ‘People With Money’ ha attribuito a Baggio un patrimonio di 58 milioni di dollari, frutto soprattutto di investimenti azionari e accordi lucrativi con aziende di cosmetici e alcolici: ma è una fake news.

Invece è vera la truffa subita dal Divin Codino nel 1996, convinto a staccare un assegno a una società che aveva dichiarato di occuparsi dell’estrazione di marmo nero dal Perù. Tutto fittizio, stando ai giornali dell’epoca Baggio avrebbe perso dai 3 ai 7 miliardi di lire. Truffati anche altri calciatori e vip.

DAL CALCIO AL BESTIAME: LA PARABOLA DI BAGGIO

Roberto Baggio, oggi, è lontano dai riflettori. Il pallone l’ha messo su un piedistallo, ma spesso l’ha scaraventato giù. Troppo dolore per rimanere in quel mondo. I primi calci a Caldogno, nella squadra del suo Paese. Poi il passaggio al Vicenza, lasciata a 18 anni. Ed è proprio a Vicenza che vive oggi, ad Altavilla, con la moglie Andreina e i suoi tre figli.

Protegge la sua vita privata. I tempi dei soprannomi, da “Raffaello” (affibbiatogli dall’avvocato Agnelli per l’eleganza sul terreno di gioco) a “Divin Codino” (per l’acconciatura, suggeritagli da una cameriera di un hotel statunitense durante un soggiorno in America), sono lontani. A 55 anni cura i campi e il bestiame. Ha anche aperto la Soka Gakkai International, una scuola laica buddista. Una vita lontano dal calcio.

Simone Vazzana

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