giovedì, 25 Aprile 2024

Rialzo dei tassi: come difendere i propri investimenti

Sommario

I falchi della BCE sono in picchiata sui mercati. Francoforte si accoda alla Fed e aumenta pesantemente i tassi per contrastare l’inflazione. Con l’ultimo rialzo di fine ottobre, Francoforte ha portato il tasso d’interesse principale al 2%, quello sui depositi all’1,5% e i prestiti marginali al 2,25%. Dopo un decennio di tassi a zero o negativi e politiche dovish (da dove, “colomba”, si dice delle politiche monetarie più “morbide”) si passa a una svolta hawkish (da hawk, “falco”, descrive politiche più dure) con i valori più alti dal 2009. Il rialzo dei tassi aumenta il costo del denaro, rendendo più difficile e costoso il credito. D’altra parte, l’inflazione si tiene per ora altissima, minacciando di prendere gli investitori tra due fuochi. Ma si possono navigare i mercati in una situazione simile? «Difendere i propri risparmi e proteggere il potere d’acquisto dall’inflazione è possibile», afferma Luigi Conte, presidente di ANASF (Associazione nazionale consulenti finanziari).  «Lo si può ottenere attraverso il conseguimento di rendimenti reali positivi: investire con prudenza e con il supporto di un consulente finanziario permette di guardare al futuro con coraggio, senza sopravvalutare le minacce e con la consapevolezza di tutelarsi dagli imprevisti». Insomma, bisognerà prepararsi a danzare con il falco.

La BCE sta disponendo aumenti crescenti dei tassi d’interesse. Cosa significa per il mercato?

«Per vincere l’inflazione la BCE ha deciso di innalzare i tassi di interesse, per permettere di mantenere stabili i prezzi a livello macroeconomico. I nuovi aumenti dei tassi stanno frenando la crescita economica nell’area dell’euro e comportano costi maggiori per chi deve prendere a prestito il denaro. Favoriscono invece chi ha investito in titoli a tasso variabile, in conti deposito o altre forme di impiego che adattano la remunerazione al nuovo contesto».

Quali sono gli strumenti più consigliati in un periodo di banche centrali hawkish?

«Una politica monetaria hawkish mira a contrastare l’inflazione: la crescita economica non è quindi più la priorità. In questi periodi è importante tenere l’emotività sotto controllo, senza confondere la paura con la prudenza, razionalizzando i processi e chiarendo gli obiettivi già posti in essere. Il risparmiatore non deve agire da solo, ma confrontarsi con un professionista che può aiutarlo a ragionare sulla migliore scelta operativa, relativamente ai suoi obiettivi di investimento».

È il momento di prendere qualche rischio in più o forse, al contrario, rifugiarsi su investimenti più stabili?

«È noto che l’inflazione erode il potere d’acquisto dei depositi sui conti correnti. Ma esistono diverse soluzioni di investimento che variano dalla protezione all’accrescimento del valore del capitale. Le conoscenze degli investitori e la loro propensione al rischio sono rilevate dai consulenti finanziari attraverso la profilatura MiFID al fine di determinare la migliore soluzione di investimento, così come la disponibilità del cliente a sopportare perdite patrimoniali dovute all’andamento negativo del mercato. È importante quindi non generalizzare con i suggerimenti, ma prestare attenzione a ogni singolo investitore, al fine di trovare la soluzione di investimento più adatta per ciascuno alla luce del contesto attuale».

Queste circostanze ne riportano alla memoria altre spiacevoli, come il famoso “taper tantrum” del 2013, quando la Fed annunciò riduzioni negli acquisti di titoli e i mercati reagirono andando nel panico. C’è lo stesso rischio?

«Memori di quanto accaduto nel 2013, le banche centrali non commetteranno lo stesso errore di “spaventare gli investitori”. Anche gli operatori dei mercati obbligazionari hanno appreso dalla precedente lezione che in realtà non c’era nulla da temere, perché l’economia ha continuato il cammino di ripresa nonostante il venire meno delle iniezioni di liquidità».

Tra un mercato più difficile da leggere e i rischi sempre più in aumento, che importanza ha essere sempre più formati sui temi finanziari?

«La categoria dei consulenti finanziari è fondamentale nello sviluppo della consapevolezza dei cittadini sui temi economico-finanziari. Per questa ragione la formazione è una delle attività core dell’Associazione. Sono previste delle borse di studio indette per incentivare il percorso di studi in classi economico-finanziarie dei più giovani (il concorso Ivo Taddei). Ma anche per arricchire il bagaglio culturale dei nuovi professionisti del risparmio. Sviluppare abilità e atteggiamenti diversi è chiave per svolgere una consulenza finanziaria di valore e adeguare le proprie competenze a nuovi contesti e sfide del prossimo futuro (il concorso J.P. Morgan AM-Anasf). Per giunta, abbiamo realizzato per gli associati seminari di aggiornamento professionale e certificati Efpa». ©

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".