Le aziende più innovative del mondo vanno male. In Borsa i titoli fanno segnare risultati peggiori della media (già bassa) di questi ultimi mesi. La crisi delle Big tech coinvolge tutti, e le nuove tecnologie non sembrano al momento essere un rimedio. L’innovazione non rende più o è solo un’illusione del mercato?
Le migliori del 2022: domina Big tech
Il report del Boston Consulting Group ha come ogni anno stilato la classifica delle cinquanta aziende più innovative del mondo. Nelle prime dieci posizioni ci sono nove compagnie tech, con la sola Moderna a fare da eccezione. Si tratta di una classifica molto rigida, che indica come migliorare nel campo dell’innovazione tecnologica stia diventando molto complesso. La prima new entry di quest’anno è Nvidia, produttrice di schede grafiche e attiva nel mondo del gaming con il suo servizio di streaming, al quindicesimo posto. Seguono Zalando, al venticinquesimo posto, ByteDance, l’azienda cinese proprietaria di Tiktok, al quarantacinquesimo e Panasonic al quarantaseiesimo.
In cima troviamo i soliti nomi. La top 5 è composta in ordine da Tesla, Alphabet proprietaria di Google, Amazon, Microsoft e Apple. Solo undicesima Meta, punita da un metaverso che non riesce ancora ad affermarsi. La classifica premia molto, oltre all’innovazione tecnologica, l’impegno per la sostenibilità e la carbon neutrality.
Un mercato ostico: l’innovazione stenta
Ci si aspetta che le aziende più avanzate dell’anno siano anche quelle di maggior successo. Ma in un contesto finanziario di generico calo dei titoli, le Big tech si stanno distinguendo in negativo. Nel corso del 2022 lo Standard and Poor’s 500, l’indice che raccoglie le maggiori aziende quotate negli USA, ha perso il 16,70%. Quasi tutte le compagnie nella top 5 della classifica delle più innovative hanno fatto di peggio. La migliore è stata Apple, che tiene circa il passo del mercato a -16,99%, davanti a Microsoft a -18,14%. Ma abbandonate le prime due posizioni della classifica di BCG, iniziano i tracolli.
Alphabet -30%, Amazon -43% e infine Tesla -57%, appesantita dagli investimenti rischiosi e dall’esposizione mediatica del suo fondatore Elon Musk. Dati disastrosi per le Big tech, che hanno travolto anche Meta con un -62%. A determinare il livello di crisi contribuisce in maniera determinante il legame dell’azienda al mercato pubblicitario, fortemente in sofferenza. Ecco spiegati i crolli dei colossi appena menzionati. E la performance positiva di IBM, azienda puramente tecnologica che si piazza in nona posizione per innovazione ma più lontana dal mercato della pubblicità, che ha addirittura guadagnato il 10% da gennaio.
Ciò che si nota è che più le compagnie Big tech si allontanano dalla cima della classifica, meno sono state in grado di difendersi dalla crisi che ha colpito i mercati. L’idea che l’innovazione non paghi è un’illusione: al contrario, a un’analisi più attenta sembra essere ancora un fattore determinante per comprendere l’andamento di un’azienda.