venerdì, 29 Marzo 2024

Utili in crescita nel 2023, ma investire in azioni non è una buona idea

Sommario
2023

Meglio del previsto. La corsa della politica monetaria delle Banche centrali sembra rallentare sull’aumento dei tassi. Una svolta che andrebbe a favorire la crescita degli utili societari. Di conseguenza, le azioni europee potrebbero registrare un modesto rialzo nel 2023, con una previsione di rendimento totale del 6,3%. Questo è dovuto al fatto che l’inflazione sta diminuendo. Ma c’è anche un lato negativo, si ipotizza che i profitti per azione scenderanno del 10% a causa di una crescita delle vendite più lenta e di profitti inferiori.

Inoltre, si creeranno le condizioni favorevoli anche per le obbligazioni, poiché i prezzi si muovono in direzione opposta ai tassi. Secondo le stime degli esperti del reddito fisso di Morgan Stanley, ci possiamo attendere rendimenti elevati fino alla fine del 2023 in titoli di Stato italiani, Bund tedeschi e obbligazioni investment-grade europee, nonché in Buoni del Tesoro e titoli con rating AAA.

L’anomalo equilibrio tra azioni e obbligazioni

Il 2022 è stato difficile: le quotazioni azionare e obbligazionarie sono scese simultaneamente. Tensioni geopolitiche e inflazione hanno spinto al ribasso la maggior parte delle Borse. Per i bond invece, l’aumento repentino dei tassi di interesse ha determinato una riduzione dei prezzi.

Di conseguenza, i portafogli tradizionali come lo storico 60/40 hanno registrato la peggiore performance degli ultimi 100 anni. Anche quelli più conservativi, composti principalmente da titoli obbligazionari, hanno registrato i medesimi risultati; ad esempio, Barclays Global IG Agg.H euro, il principale indice per il comparto dei bond, ha perso l’11.5% lo scorso anno.

L’inflazione raggiunge livelli record in UE

In Europa, la pressione inflattiva è molto elevata, nel mese di ottobre in Italia tocca i livelli più alti dal 1984 all’11,8%, mentre in Gran Bretagna raggiunge i massimi degli ultimi 41 anni all’11,1%. La causa di questa situazione anomala è anche legata a problemi energetici e di approvvigionamento; la crisi delle commodities non è ancora completamente risolta.

La politica di FED e BCE nel 2023

Secondo gli analisti il 2023 potrebbe essere un anno migliore per i mercati finanziari, con la Banca centrale americana che riuscirà a tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi e salvaguardare l’economia statunitense.

Il Vicepresidente della Banca Centrale Europea Luis de Guindos ha evidenziato che «le previsioni della BCE e dell’UE vanno nella stessa direzione, verso una crescita bassa dell’economia dell’Europa e un’inflazione alta», e ha anticipato che «l’inflazione inizierà a rallentare nella prima metà dell’anno prossimo e che forse siamo molto vicino al picco». ©

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]