giovedì, 18 Aprile 2024

Dogecoin: cosa ci fa un cane al posto del logo di Twitter?

dogecoin

Elon Musk cambia il simbolo di Twitter con un meme e la sua criptovaluta vola. Dogecoin vede aumentare il proprio valore del 20% nelle ore successive. Ora però si teme un rug pull che potrebbe lasciare al verde gli investitori meno attenti.

Dogecoin, la memevaluta di Elon Musk

Nella serata di lunedì 3 aprile, attorno alle 21 ora italiana, il logo di Twitter è stato cambiato dal famoso uccellino azzurro in un cane. Si tratta del meme Doge, legato a una criptovaluta cara a Elon Musk.

Doge è uno dei più vecchi meme di internet. Nasce nel 2010, ritrae il muso di un cane di razza Shiba Inu e negli anni ha assunto diversi significati e formati. Nel 2013 diventa anche il volto di una memecoin, una criptovaluta ironica, che prende il nome di Dogecoin.

Nonostante si tratti di fatto di uno scherzo, Elon Musk ha sostenuto molto questa criptovaluta, utilizzando la propria popolarità per sponsorizzarla. Nel 2021 il totale dei Dogecoin in circolazione ha raggiunto il valore di 10 miliardi di dollari e, a seguito della mossa del CEO di Twitter, è cresciuta del 20%. 

La paura del rug pull

Quando una criptovaluta, o un qualsiasi altro asset o titolo speculativo, aumenta improvvisamente di valore, inizia a serpeggiare tra gli investitori la paura del rug pull. Il termine, che significa letteralmente “tirare il tappeto”, indica una pratica con cui chi controlla un mercato speculativo ne causa il crollo durante un picco di valore, guadagnando moltissimo e lasciando al verde chiunque altro.

Si tratta di una truffa molto diffusa nel mondo delle crypto. Una persona crea una moneta, la pubblicizza facendone aumentare il valore e poi, quando ritiene di poterci guadagnare, vende tutte le proprie riserve facendo crollare il prezzo.

Dogecoin non raggiungeva i valori di queste ore da mesi. Inoltre solo in due occasioni nell’ultimo anno ha superato i 9 centesimi di euro, per poi calare irrimediabilmente in pochissimo tempo. Il timore che anche questa fiammata possa terminare in un disastro per gli investitori è reale.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.