venerdì, 19 Aprile 2024

Quanti soldi si fanno con gli affitti brevi in Italia

affitti brevi

Il governo vuole regolamentare ulteriormente il settore degli affitti brevi, visto come deleterio sia per quello alberghiero, che per la crisi abitativa. Ma quanto è ampio questo business nel nostro paese?

Quanto valgono gli affitti brevi

L’Italia è tra i paesi in cui il business degli affitti brevi è stato in grado di svilupparsi con maggiore rapidità. Nel 2021, anno ancora parzialmente influenzato dal Covid, le aziende del settore hanno fatturato 1,2 miliardi nel nostro paese, dietro solo a Francia e USA nel mondo. 

Gli incassi per gli host hanno superato nel 2022 la cifra totale di 10 miliardi di euro. Secondo i dati raccolti da Halldis, circa 600.000 case sono adibite questo uso nel nostro paese, l’8,87% del totale, e poco meno dei due terzi sono gestite da privati. Il mercato sta anche cambiando rispetto al passato.

A farla da padroni nel settore sono sempre due aziende americane, AirBnB e Booking. La prima ha fatto registrare nel 2022 un fatturato di 8,4 miliardi di dollari, mentre la seconda ha sfondato il 17 miliardi.

Negli anni del boom le soluzioni presso privati erano preferite agli hotel dal cosiddetto turismo mordi e fuggi, che restava poche notti in uno stesso luogo. Oggi la tendenza si sta invertendo, con un aumento dei soggiorni “mid”, quelli che gravitano attorno ai 30 giorni.

Una prospettiva che rende quindi le nuove regolamentazioni che il governo sarebbe pronto ad introdurre, meno efficaci di quanto avrebbero potuto essere alcuni anni fa. 

Il buco nero

Questi dati però potrebbero non riflettere la vera dimensione del mercato degli affitti brevi in Italia. Nel nostro paese ci sono 10 milioni di case vuote, quasi il 30% di quelle censite nel 2019 dall’Istat.

Sono numeri irragionevoli, che possono essere spiegati solo con il nero. Le stime del rapporto di fondazione Symbola e Unioncamere parlano di 4,5 milioni di contratti di affitto irregolari nel 2019, circa il 20-30% del totale

Nel caso particolare degli affitti brevi, Confcommercio stimava che prima della pandemia quasi 200.000 case fossero adibite ad affitti turistici in maniera completamente irregolare. Sarebbe il 30% del mercato emerso, 3 miliardi di euro di incassi.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.