Mentre negli Stati Uniti l’impresa dei comics e delle graphic novel è in lento ribasso dopo un 2021 ricco di sorprese, contribuendo alla quota globale di 14,7 miliardi, in Europa il settore dei fumetti è in costante aumento. Il tasso di crescita è previsto raggiunga il 10,2% annuo fino al 2028, periodo in cui il valore dei fumetti dovrebbe superare i 23 miliardi di euro.
La situazione in Italia
L’Italia fattura quasi 108 milioni annuali, con uno scarto del +9% rispetto al periodo precedente. Secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE), sono più di 10 milioni i lettori di fumetti nel nostro Paese, il 17,2% in più rispetto all’anno scorso.
Tutto questo ha contribuito anche ad allargare gli orizzonti di un mercato che vende più di 11 milioni e 505 mila copie di fumetti, in crescita dello 0,4% rispetto al 2022. Un aumento anche del numero di titoli (+42,3%) e un valore di vendita che si aggira intorno ai 58,3 milioni nell’ultimo periodo.
Complici i risultati raggiunti dal lavoro di Zerocalcare (alias Michele Rech), fumettista romano tra i più influenti con oltre un milione di copie vendute, autore di più di 20 volumi, svariate opere brevi, nonché oggi conosciuto come autore e protagonista delle serie animate “Strappare lungo i bordi” (2021) e “Questo mondo non mi renderà cattivo”, uscito questo giugno 2023, entrambe disponibili su Netflix.
Il business dei libri
Il fumetto, da Diabolik a Tex, passando per Topolino, fa la sua parte all’interno di un mercato dell’editoria nazionale, che è al primo posto rispetto ad altre forme di intrattenimento con un fatturato di 3,4 miliardi annui. Tra le 112,6 milioni di copie vendute nel 2022, la “letteratura disegnata” segna un +8,6%, dopo la narrativa italiana (+4,9%) e quella straniera (+7%). E mentre l’ebook scende a -8% per 79 milioni di fatturato, la versione cartacea rimane in testa, spartendosi gli interessi tra le librerie fisiche (il 53,2% del mercato) e quelle digitali (42,2%).
Manga-mania
Tra i generi più apprezzati in Italia, i fumetti giapponesi rimangono in cima alla classifica con una percentuale di 58,1%, sul podio le graphic novel (28,4%) e i titoli per i più giovani (13,5%). Con un valore di più di 62 milioni di euro solo nel nostro Paese, i manga hanno occupato sezioni intere negli scaffali delle librerie, con una crescita di oltre il 500% in due anni.
Sono divenuti popolarissimi negli anni ’90 grazie al collaterale successo degli anime, e riflettono sul mercato occidentale un’organizzazione editoriale giapponese senza eguali nel mondo, che oggi vale più di 6 miliardi. La rivista Shonen Jump, che incassa più di 1,5 miliardi all’anno, pubblica ogni settimana dal 1968 gli episodi di diverse serie manga: è stata proprio la società a dare i natali a opere come Dragon Ball (260 milioni di copie) e One Piece, la serie più venduta della storia con il suo mezzo miliardo di copie in tutto il mondo. ©
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