sabato, 7 Dicembre 2024
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Lo streaming è protagonista della rinascita post Covid-19 della musica e rappresenta i due terzi degli introiti totali. Ma quale futuro aspetta il settore?

La ripresa della musica post pandemia

Il 2022 è stato un anno di crescita per il mercato musicale italiano. Secondo i dati di FIMI (Federazione industria musicale italiana), sono stati toccati i 370 milioni di euro di fatturato, con un aumento dell’11%, maggiore rispetto alla media mondiale.

Il digitale è ormai cruciale per il settore

Il 66,7% dei ricavi deriva infatti dalle piattaforme online che trasmettono musica e l’83% del totale delle transazioni avviene online. 

Gli italiani ascoltano in media musica per 20 ore alla settimana e il 70% dei consumatori utilizza abbonamenti di streaming. Anche i giovanissimi, nella fascia tra i 16 e i 24 anni utilizzano questo tipo di servizi, con il 50% di loro che è iscritto a offerte a pagamento.

L’esportazione verso l’estero

Non è soltanto il mercato interno a crescere. La musica italiana vola come export culturale verso l’estero. Il successo ottenuto in manifestazioni internazionali come l’Eurovision Song Contest in questi anni sta aiutando a internazionalizzare gli artisti italiani.

Nel 2022 le royalty pagate da Paesi al di fuori del nostro hanno generato 22 milioni di euro, con un aumento del 12% rispetto al 2021. Un trend positivo che segue annate già ottime: tra il 2018 e la fine della pandemia gli artisti italiani avevano aumentato i propri ricavi dall’estero del 7,6%.

E c’è chi associa parte di questo successo alla travolgente ascesa dei Måneskin, seguita proprio alla vittoria dell’ESC 2021. 40 milioni di album venduti, 6 dischi di diamante, 34 d’oro, e oltre 4 miliardi di streaming per la rock band romana, che in breve periodo è diventato il gruppo italiano più ascoltato al mondo. ©

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