venerdì, 8 Novembre 2024

Saldi estivi: quanto spenderemo?

Sommario
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Spese pazze per i saldi. Si prospetta un giro d’affari di circa 3,4 miliardi di euro. Quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia (e saranno 15,8 milioni quelle coinvolte) spenderà in media 213 euro, ovvero 95 euro a testa, con una crescita attesa di circa il +5% rispetto al 2022 (dati Ufficio Studi di Confcommercio).

«Sono particolarmente soddisfatto per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le Regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori», ha detto il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni. «Anche in quest’occasione i negozi contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e di conseguenza, dell’inflazione. Inoltre, quest’anno è stata introdotta per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online».

Saldi: chi spenderà di più?

I più spendaccioni saranno i cittadini romani con circa 196 euro. Superiore rispetto alla media nazionale ma anche rispetto allo scorso anno, quando si attestò sui 185 euro. Neanche a dirlo, gli articoli di moda saranno i più gettonati. con abbigliamento (81,6 %) e calzature (64,4 %) in cima alle preferenze (dati Confcommercio Roma e Camera di Commercio di Roma con Format Research). Saranno in prevalenza le donne fino ai 44 anni a fare acquisti con gli sconti estivi. Il 77,7% dei consumatori non presterà attenzione alla marca. Di contro, solo il 22,3% punta soltanto agli articoli griffati.

Ma non è tutto oro ciò che luccica. Infatti anche se la spesa aumenta, la propensione all’acquisto diminuisce. Su base annuale è infatti in calo a 45,8% contro il 50,7% del 2022. «È vero che le famiglie spenderanno di più rispetto allo scorso anno per i saldi, ma questo dato è drogato dall’inflazione. È purtroppo invece significativa la riduzione della propensione al consumo che indica che la crisi c’è ancora e si fa sentire», ha spiegato Massimo Bertoni, Presidente di Federmoda Roma della Confcommercio. «C’è infine da evidenziare come questi saldi estivi stiano, piano piano, perdendo di significato a causa di una mancata regolamentazione delle vendite promozionali, vedi Black friday che ormai non è dato sapere se abbia un inizio e/o una fine».

Flop a Milano

Sarà per il meteo non favorevole, la scelta di posticipare l’inizio dei saldi, o l’inflazione galoppante che ha diminuito il potere d’acquisto: ma a Milano le prospettive sembrano essere tutt’altro che rosee. Durante la prima giornata c’è stato infatti un drammatico crollo delle vendite, per la precisione un pesante 70% rispetto al primo giorno del 2022. Tanto che non hanno lavorato bene neanche i centri commerciali. Un vero e proprio «dramma, un danno pazzesco al commercio», lo ha definito Gabriel Meghnagi, Presidente via associative di Confcommercio Milano. Al contrario delle precedenti stime positive, Meghnagi si aspetta invece una chiusura decisamente meno entusiasmante: «chiuderemo con un segno meno a doppia cifra».

Quali sono le novità?

Gli sconti sono più alti rispetto a quelli di gennaio, ma inferiori se comparati con quelli della scorsa estate. Inoltre, grazie alla direttiva europea Omnibus è stata introdotta la regola del prezzo precedente. Vale a dire che sul cartellino dei prodotti oltre alla percentuale di sconto sarà presente anche il prezzo più basso dei 30 giorni precedenti, non più quello di listino. Si tratta di una norma creata per salvaguardare i consumatori ed evitare il fenomeno degli sconti farlocchi. I commercianti che non rispettano la regola rischiano una multa che va da 516 a oltre 3mila euro.

Per essere conformi con la legge le vendite a saldo devono riguardare esclusivamente i prodotti di fine stagione e non i cosiddetti fondi di magazzino. Ovvero tutti quei prodotti stoccati e rimasti invenduti per molto tempo. Per quanto riguarda capi danneggiati o difettosi, si ha diritto a una riduzione proporzionale del prezzo o, qualora il prodotto sia stato già acquistato, alla restituzione del denaro (se il difetto è di grande entità). ©

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