Calcio, golf e Formula 1: tramite il fondo sovrano PIF, l’Arabia Saudita sta investendo pesantemente nello sport. Più che un progetto di sviluppo però, sembra un’operazione di facciata.
Il PIF e lo sportwashing dell’Arabia Saudita
Il fondo sovrano per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita (PIF) ha speso negli ultimi due anni oltre 6 miliardi di dollari in sport.
L’obiettivo non è quello di rafforzare le società arabe, né di sviluppare un sistema che permetta di crescere nuovi talenti. Si tratta di sportwashing, termine che indica l’utilizzo di manifestazioni sportive per recuperare reputazione.
Le spese nel calcio
Gli investimenti più significativi sono quelli nel calcio. In questa sessione di mercato, la Saudi Pro League sta spendendo cifre enormi per portare in Arabia grandi calciatori.
Cristiano Ronaldo e Karim Benzema hanno aperto la strada, e l’ultima offerta ha riguardato Kylian Mbappé: totale un miliardo di euro.
L’attaccante francese ha rifiutato, ma molti altri stanno cedendo, trasferendosi nelle squadre saudite.
Formula 1 e golf
Prima del calcio però l’Arabia ha investito nella Formula 1 e nel Golf. Ogni anno, tramite la compagnia petrolifera di stato Aramco, il regno finanzia la competizione motoristica con 45 milioni di dollari. C’è poi il Gran Premio di Jeddah, che costa al PIF 64 milioni di dollari di licenza.
Nel golf l’operazione di investimento è stata ancora più aggressiva. L’Arabia ha creato un circuito alternativo a quello dei PGA Tour, il LIV, che ha attirato i migliori sportivi della disciplina con stipendi milionari.
La situazione è arrivata ad un livello di criticità tale che le due entità hanno finito per unirsi in partnership per creare una sola organizzazione.
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