sabato, 7 Dicembre 2024

Tegola sulla Juve: la UEFA la esclude dalla Conference League

Sommario

Nuova tegola sulla Juventus, che salterà la prossima Conference League. Il motivo? Il clubbianconero ha violato il quadro normativo della UEFA e il settlement agreement firmato nell’agosto 2022. Di conseguenza, la Prima Camera del CFCB ha risolto il settlement agreement concluso con il club e ha deciso:

• di escludere la Juventus dalle competizioni UEFA maschili nel 2023/24; e 

• imporre al club un ulteriore contributo finanziario di 20 milioni di euro. Di questo importo, 10 milioni di euro sono sospesi e saranno applicati solo se i bilanci annuali del club per gli anni finanziari 2023, 2024 e 2025 non sono conformi ai requisiti contabili definiti nell’Allegato G del Regolamento per le Licenze per Club e la Sostenibilità Finanziaria UEFA. Il posto della Vecchia Signora sarà preso dalla Fiorentina di Vincenzo Italiano, arrivata alle spalle dei bianconeri nell’ultima stagione.

Il motivo dell’inchiesta

La Juventus era sotto inchiesta dalla UEFA a causa del Fair play dal 1° dicembre 2022, per verificare se avesse violato le regole e l’accordo raggiunto con la corte svizzera di Nyon nel mese di settembre. I bianconeri avevano firmato a fine 2022 un accordo triennale, un cosiddetto settlement agreement; ovvero un percorso meno punitivo per i club, a patto però che gli obiettivi siano raggiunti e che le dichiarazioni siano corrette. 

Che cosa è successo

Secondo la Corte federale d’appello la Juventus avrebbe messo in piedi “Un sistema fraudolento in partenza”, alla luce di diverse plusvalenze incrociate o “gonfiate”. La proprietà raffigurata dal Presidente Gianluca Ferrero, era già stata messa nel mirino della Consob, che interviene per i club quotati in Borsa.  

I punti chiave della sentenza d’appello

Due i punti chiave della sentenza d’appello, che hanno portato alla penalizzazione di 15 punti in classifica, successivamente ridotta a 10 e a una multa di 718.240 euro. Il primo, è l’assenza di un qualunque metodo attendibile e questo rientra appunto nella creazione di un sistema basato sulle plusvalenze. Lo sottolinea anche la Consob, come specificato nelle motivazioni della Corte federale d’appello: “si giungeva a programmare sistematicamente la realizzazione di plusvalenze prescindendo dall’individuazione stessa del soggetto da scambiare, spesso indicato con una semplice “X” accanto al nome del giocatore della FC Juventus S.p.A. da cedere e ovviamente accanto al numero prestabilito di plusvalenza da realizzare. Tutto questo va ad inserirsi in un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca artificiale di plusvalenze artificiali”.

Il secondo, invece, su cui si è focalizzato il collegio giudicante è la valutazione degli effetti di tali comportamenti sistematici e ripetuti. Perché oltre ad aver bypassato il metodo, secondo la Corte federale d’appello, la Juventus ha anche reiterato questo schema. Le intercettazioni, in questo senso, sono “sintomatiche e ricognitive della ripetuta intenzionalità della società FC Juventus S.p.A. nel non aver utilizzato (nelle stagioni 2019/20 e in partite 2021) alcun metodo di valutazione dei prezzi degli scambi e, seguendo questo schema, si arriva ad un’alterazione ripetuta dei valori di bilancio e del significato informativo dello stesso. Anche la sanzione, a questo punto, deve tener conto della natura ripetuta e prolungata della violazione che il quadro probatorio emerso è in grado di dimostrare”.

La questione con la UEFA

Il dossier Juventus è molto complesso. L’UEFA ha chiesto alla procura di Torino e alla FIGC tutti i documenti che sono stati prima tradotti e poi studiati dagli inquirenti. Il settlementagreement del 2022, nel caso specifico della Juventus da 23 milioni è stato ridotto a 3. Il mancato raggiungimento degli obiettivi comporta un aumento della multa, da 4 fino ai 23 milioni totali, cioè senza più sconto; più i soliti limiti alla rosa e al mercato. A ciò va aggiunta la squalifica dalle competizioni, vera e propria fonte di sostentamento per i grandi club,che devono far fronte alle sempre più pressanti spese del sistema calcio.  ©

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