giovedì, 2 Maggio 2024

Oro: i segreti del metallo più nobile

L’oro è veramente l’investimento perfetto? Oltre a durevolezza, malleabilità e duttilità, che lo rendono uno dei metalli più usati in gioielli e affini, ha molte altre qualità. In primis, quella di mantenere, e anzi aumentare, il suo valore nel corso del tempo, dovuta soprattutto alla rarità del materiale. In pratica, può essere per molti una difesa contro le svalutazioni. Aziende e Stati possono fallire, e con loro azioni e valute perdere di valore, ma l’oro resta sempre dov’è. Se poi si conta che le cessioni e gli acquisti di metallo prezioso finalizzate all’investimento (relative solo a lingotti, monete e placchette) sono esenti da IVA, si tratta di un’opportunità che fa gola.

Ma, prima di investire, bisogna tenere a mente una serie di fattori. Innanzitutto, a dispetto di quanto possa sembrare, il valore del nobil metallo, nel breve periodo oscilla come quello degli altri beni. Infatti, se nel lungo periodo tendono a mantenersi costanti, a breve termine i livelli di prezzo dipendono da circostanze come la produzione estrattiva, l’inflazione e perfino i valori dei tassi d’interesse. Questo perché, come un qualsiasi mercato, è influenzato da domanda e offerta, nonché dalla valuta con cui si scambia.

In secondo luogo, al momento dell’acquisto di oro, il compratore si fa carico di una serie di costi aggiuntivi legati ad esempio alla fusione del lingotto o al suo scambio. Queste spese tendono a tagliare i rendimenti, soprattutto, ancora una volta, se lo si interpreta come un investimento “veloce”.

E qui arriva l’aspetto chiave. Il problema di fondo dell’investimento in oro è proprio la scarsa redditività. In altri termini, come sostiene il CEO di Berkshire Hathaway, Warren Buffett, il metallo giallo ha lo svantaggio di non essere un asset produttivo. Se infatti acquisisco un’azione, ottengo il diritto a partecipare alla gestione e ai guadagni di una compagnia, ma acquisendo oro non avviene niente di simile. In più, a differenza dei metalli preziosi, che possono ottenere guadagni solo alla vendita finale, titoli come azioni od obbligazioni sono in grado di offrire rendimenti nel tempo sotto forma di cedole e dividendi. Insomma, una ragione di più per pensarci bene prima di mettersi dei lingotti in cassaforte.

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".