I lavori per i Giochi Invernali di Milano-Cortina sono a buon punto, ma i costi lievitano. Le opere indispensabili e indifferibili per lo svolgimento della manifestazione sportiva sono 73 e verranno a pesare molto di più di quanto preventivato inizialmente.
Milano-Cortina, i costi salgono
Nella ricognizione fatta sotto il Governo Draghi erano state identificate 26 opere da concludere entro il 2026 e altre 47 da realizzare entro la data delle Olimpiadi. Complessivamente il fabbisogno totale ammontava a 2,7 miliardi, di cui 2,2 già stanziati dal Governo. All’appello mancava mezzo miliardo di euro. Di questa cifra, 400 milioni sono arrivati dall’ultima finanziaria e altri 150 sono stati coperti con fondi interministeriali. Numeri che sono stati rivisti al rialzo nella lista di interventi stilata dall’Esecutivo. Le ragioni principali dell’aumento della spesa sono da ricercare nel caro materie prime e nelle modifiche sostanziali di alcuni interventi, che hanno fatto lievitare il preventivo.
Complessivamente, serviranno circa 3 miliardi e 600 milioni di euro, 3 miliardi e 190 milioni dei quali hanno già una copertura finanziaria. I restanti 413 milioni da reperire saranno utilizzati per realizzare interventi essenziali ma rimandabili e per completare alcune infrastrutture. In particolare, raddoppia il costo della galleria artificiale a Ponte di Legno, per cui si stimava una spesa di 33 milioni, che diventano 62.640.200 euro. Lo stesso discorso vale per la variante di Vercurago, che sarebbe dovuta costare 119 milioni di euro, che nell’ultima lista stilata dal Governo salgono fino a 253.289.600,00 euro. La spesa per realizzare la variante di Cortina rimane invece invariata: 483,7 milioni.
Le altre opere
Ma c’è di più: nel piano complessivo delle opere olimpiche Milano Cortina 2020-2026, inserito nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 settembre 2023, mancano all’appello alcune infrastrutture come il Palatrussardi, il Forum di Assago e il villaggio olimpico di Milano, l’Ovale di Rho e il PalaItalia. La ragione è che i lavori saranno coordinati dalla Fondazione Milano Cortina 2026 e finanziati per la maggior parte da privati. Tuttavia, nel caso di nuovi costi imprevisti, non è da escludere un intervento statale o delle Regioni. Intanto arrivano cattive notizie dalle grandi opere del Veneto, che verranno realizzate dopo il 2026. Le varianti di Cortina e del Longarone non saranno pronte per le Olimpiadi, ma saranno completate in corso d’opera.
In compenso, torna la speranza per le gare di pattinaggio a Baselga di Pinè. Infatti, Giovanni Malagò, Presidente del Comitato Olimpico Italiano (CONI), aveva annunciato che le competizioni di velocità delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina non si sarebbero tenute più nel Comune dell’Alta Valsugana. Tra le motivazioni principali ci sarebbe stato proprio l’aumento delle spese per ammodernare e coprire l’attuale pista. Da 50 ad almeno 75 milioni di euro, secondo l’ultima ricognizione effettuata dal Comitato organizzatore. Ma il CONI offre una contropartita: un potenziamento dell’attività sportiva nell’Ice Rink, con l’aggiunta di nuove gare in calendario durante l’anno e il coinvolgimento di diversi centri federali. Tuttavia, le gare ufficiali dell’Olimpiade non si terranno qui.
Pattinaggio
Le gare di pattinaggio figura e short track si svolgeranno nel Forum di Assago. A Milano, invece, nel quartiere di Porta Romana, verrà realizzato un villaggio degli atleti composto da 70 stanze singole e 630 doppie. L’intervento è finanziato da fondi sia pubblici sia privati e comprende la riconversione della struttura in residenza universitaria. L’ultima lista delle opere contiene anche la riqualificazione dell’interno del palazzetto di Baselga di Pinè (6.600.000 euro) e dell’anello outdoor (5.100.000), oltre alla realizzazione di un nuovo spazio polivalente indoor (17.800.000 euro). Interventi che costeranno complessivamente 29 milioni e mezzo di euro e verranno realizzati da un Commissario Straordinario.
Sci alpino
Il nuovo Livigno Snow Park, nella località sciistica nelle Alpi italiane, in provincia di Sondrio e vicino al confine con la Svizzera, è una delle opere più costose previste. Avrà un contributo totale di 34 milioni di euro. Risorse che verranno utilizzate per realizzare un impianto a fune bacino, impianto di innevamento (7.097.200) e parcheggio (9.604.600). Nella classifica degli interventi più onerosi troviamo anche il rifacimento del trampolino di Predazzo, che costerà 30 milioni di euro, a cui si aggiunge il Villaggio Olimpico temporaneo di Cortina, finanziato con 39 milioni.
Palazzetto dello Sport
Il Palazzetto dello Sport è una delle infrastrutture centrali dei Giochi invernali di Milano-Cortina. La struttura ospiterà competizioni su ghiaccio, ma anche scherma, tennis, basket, volley, ciclismo indoor, equitazione e danza sportiva.
Sci di fondo
Le piste di Lago di Tesero, in Trentino Alto Adige, ospiteranno le gare di fondo. Sono diversi i lavori che verranno messi in campo dalla Provincia Autonoma di Trento, secondo il Piano complessivo delle opere olimpiche Milano Cortina 2020-2026. La riqualificazione dello Stadio costerà complessivamente 19 milioni di euro. L’adeguamento delle piste da sci, l’impianto d’innevamento e d’illuminazione, l’approvvigionamento idrico costeranno 7.806.600 euro. Gli altri interventi comprendono la demolizione dell’ex tribuna e la fondazione di un centro federale (4.954.900), la realizzazione di una pista da skiroll (1.321.700), la costruzione di spogliatoi degli atleti e i locali tecnici (4.194.000), nonché la manutenzione straordinaria dell’impianto sportivo (881.500). ©
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Articolo tratto dal numero del 1 dicembre 2023 de il Bollettino. Abbonati!