giovedì, 9 Maggio 2024

Neomamme costrette alla fuga dal lavoro

Sommario

I numeri sull’occupazione in Italia registrano tassi record. Le dimissioni complessive si contraggono, scese del 3% secondo l’ultimo Osservatorio sul precariato dell’Inps, e salgono i contratti stabili. A fare da contraltare alle buone notizie c’è invece la condizione delle madri lavoratrici. Schizza infatti, secondo gli ultimi dati dell’Ispettorato del lavoro, la percentuale di quelle che dicono addio a un posto di lavoro. In totale nel 2022 sono state 61.391 le dimissioni presentate dai neogenitori di bambini sotto i 3 anni, in salita del 17% sull’anno precedente. E il 72% di queste riguarda le donne.

La conciliazione impossibile

Il perché le madri smettano di lavorare non è difficile da scoprire, ed è la fatica della conciliazione tra gli impegni di cura e quelli professionali. La indicano come motivo alla base della propria scelta il 63% delle lavoratrici madri. Che si dicono sopraffatte sia per la totale assenza dei servizi (41%), che per le problematiche legate all’organizzazione del lavoro. Cifre che risultano ancora più impressionanti se viste da un’altra prospettiva. E cioè che la quasi totalità delle difficoltà a conciliare il lavoro con l’accudimento della prole, vale a dire il 97,8%, sono segnalate dalle donne.

I numeri del gender gap lavorativo

Per i neopapà la situazione è ben diversa. Se lasciano un impiego infatti, lo fanno soprattutto per cambiare azienda (78,9%). Non è un caso quindi se in Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e i 74 anni continua a essere limitato. Nel 2022 si fermava ancora al 48,2% contro una media Ue del 59,6%. All’Italia mancano oggi 2,3 milioni di lavoratrici per raggiungere lo stesso livello europeo di donne inserite nel mercato occupazionale.  

Il fenomeno delle Grandi Dimissioni

La tendenza a abbandonare una posizione lavorativa si è imposta negli ultimi anni come fenomeno globale. Hanno riguardato anche l’Italia le cosiddette Grandi Dimissioni, la Great Resignation diffusasi a livello internazionale a partire dalla pandemia. Secondo i calcoli Inps in Italia sono stati 2,2 milioni i lavoratori che si sono dimessi nell’arco del 2022, cresciuti rispetto all’anno precedente, quando se ne erano contati 1,9 milioni. Passato lo shock pandemico, adesso però la crisi sembrerebbe rientrata. ©

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Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con il pallino del giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere per i giornali, quasi sempre online. All’inizio di cinema e spettacoli, per poi passare a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Settori di cui mi occupo anche per Il Bollettino.