sabato, 27 Aprile 2024

Il Gemello Digitale salverà davvero l’acqua?

DiEdoardo Lisi

22 Marzo 2024
Sommario
acqua

L’acqua ha un nuovo alleato: lo Spazio. Il Consiglio Nazionale delle ricerche ha sviluppato un Gemello Digitale del ciclo dell’acqua sulla Terra, basato su immagini satellitari ad alta risoluzione. Ma per risollevare il settore idrico servono investimenti e tanto altro…

Acqua, un Gemello Digitale contro le perdite

Il servizio idrico integrato fa acqua da tutte le parti. In media il 42% dell’acqua immessa nella rete va persa. La situazione è particolarmente negativa al Sud, dove in alcune zone la percentuale arriva al 70%. Al tempo stesso, negli ultimi anni le tariffe del servizio idrico sono aumentate di circa il 5% annuo, anche se sono ancora tra le più basse d’Europa. Il valore degli investimenti coperti dalla tariffa è aumentato fino a circa 4 miliardi l’anno (“Blue Book 2024” e “Libro Bianco 2024” di Utilitalia e The European House-Ambrosetti).

Il Gemello Digitale finanziato dall’Agenzia spaziale europea nell’ambito del progetto “Digital Twin Earth Hydrology” mira ad ottimizzare la gestione delle risorse idriche e mitigare i disastri naturali legati all’acqua. La piattaforma è uno strumento di simulazione importante, un ambiente che permette di effettuare test in un ambiente controllato per sviluppare soluzioni più efficienti e resilienti. Il risultato sarà un sistema che potrà essere usato anche da persone non esperte.

Le proposte per aiutare la gestione dell’acqua

Il contrasto alla siccità è una missione che richiede un approccio sistemico, che unisca misure di mitigamento e di adattamento. Il piano per diminuire le perdite ed ottimizzare la gestione della risorsa idrica pensato da Utilitalia prevede entrambi. La strategia della federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas prevede investimenti e infrastrutture. La prima proposta prevede di trasferire alle Regioni la gestione del Servizio Idrico Integrato (SII).

La seconda è introdurre parametri di verifica per responsabilizzare i gestori. Inoltre, Utilitalia propone di favorire le aggregazioni per raggiungere dimensioni critiche. Infine, le imprese del SII si mostrano disponibili ad allargare le loro aree di attività a opere che tradizionalmente non hanno gestito, come il riuso dell’acqua.

L’importanza degli investimenti

Se non investiremo abbastanza dal 2026 le tariffe idriche potrebbero crescere fino al 50%.

«Nei prossimi anni quattro miliardi di investimenti saranno coperti da tariffa, 1,5 milioni arriveranno dal PNRR ma dopo il 2026 rimane un divario che, se non colmato, implicherebbe una crescita delle tariffe del 50%», ha affermato Francesca Mazzarella, Direttrice di Utilitalis, nel corso della presentazione del Libro Bianco “Valore acqua per l’Italia” e “Blue Book 2024”, organizzato da The European House Ambrosetti, Community Valore Acqua per l’Italia, Utilitalia e Utilitatis.

«La regolazione ha stimolato il comparto, ma rimangono sfide importanti su questo fronte. Dare la possibilità a terzi di fare infrastrutture in aree con criticità è strategico per il settore. Abbiamo aperto a investimenti che riguardano il climate change in generale. La tariffa è la leva che permetterà di portarli avanti», ha sottolineato Andrea Guerrini, membro dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

Come se non bastasse, a breve scadranno molte concessioni per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato. Un problema che da qui a 5 anni interesserà 14 milioni di italiani.

«È una buona occasione per consolidare un settore troppo frammentato, costituito da tante piccole aziende e poche grandi. Il fatturato del comparto è di 10 miliardi di euro, 0,5% di PIL di effetto diretto e acqua per usi civili. Gli investimenti devono tutelare la rete idrica, che ha 30-50 anni di vita medi», ha aggiunto Mazzarella. ©

📸 Credit: Canva

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