sabato, 4 Maggio 2024

Il nuovo Patto di Stabilità conviene all’Italia?

Sommario

Il Parlamento europeo ha approvato la nuova versione del Patto di Stabilità e Crescita. Ma conviene all’Italia?

I limiti standard (che restano)

Il Patto è il pacchetto di regole uguali per tutti previste dai trattati europei in materia di debito pubblico degli Stati membri. Per evitare eccessivi scompensi interni, la norma prevede una soglia massima di debito al 60% del PIL nazionale e un deficit (o disavanzo, cioè quanto uno Stato spende in più rispetto ai suoi introiti) non superiore al 3% annuo.

Momentaneamente sospese durante la pandemia, queste soglie tornano in vigore da quest’anno, ma con nuove regole operative per i Paesi che sforano i livelli di debito previsti.

Le nuove misure

Il “nuovo” Patto di Stabilità prevede sulla carta maggiore elasticità per i debiti pubblici “fuorilegge”. Questi al momento sono ben 13 su 27, di cui 5 (Grecia, Italia, Francia, Spagna e Belgio) sopra il 100% del PIL.

Da giugno, questi Paesi dovranno trattare con la Commissione Europea piani di correzione di medio periodo. Avranno durata di 4 anni, estendibile a 7 a discrezione del Consiglio Europeo (formato dai capi di Governo UE), ma per essere in regola basterà ridurre il debito dello 0,5/1% all’anno.

E l’Italia?

Questa decisione è fondamentale per il futuro dell’Italia: il nostro Paese è secondo in Europa per debito pubblico, con una quota del 140% sul PIL. Per questo, una maggiore elasticità nel breve termine è un vantaggio: significa che non saremo costretti a rinunciare a politiche e investimenti importanti solo per ridurre la spesa.

Al tempo stesso, il testo finale approvato è una vittoria a metà. Il Governo italiano avrebbe voluto inserire una “Golden Rule” che esentasse gli investimenti in Green e Digitale dagli obblighi in materia di disavanzo. Questa regola, però, non ci sarà. In compenso, per la Commissione sarà più difficile attivare una procedura di infrazione (come quella della Grecia nel 2011, per intenderci) per i Paesi con forti investimenti per la crescita.

Adesso, molto dipenderà dalla nuova Commissione eletta a maggio. Sarà infatti con i commissari che il governo italiano dovrà avviare le trattative per il “rientro” del debito nell’ambito della sostenibilità finanziaria (ne abbiamo parlato qui).

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📸Credits: Canva

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".