Se da un lato la situazione sportiva del Genoa di Alberto Gilardino non è delle migliori, con soli cinque punti raccolti nelle prime sette giornate di campionato, di certo rassicurante non è neanche la situazione societaria, con il club – attualmente di proprietà di 777 Partners – che non naviga in acque sicure.
Le parole del CEO rossoblù
«Il Genoa è in vendita? Tutto è possibile. Non mi risulta alcuna trattativa, ma siamo aperti a eventuali nuovi investitori. Ci stiamo guardando intorno…» ha dichiarato Andrés Blàzquez, CEO del Genoa. «Spors è il direttore sportivo del gruppo, ma in questo momento il gruppo sta andando via. Spors non so cosa farà ora, in questo momento non c’è un gruppo dove fare il direttore» ha sottolineato sempre il CEO Blàzquez.
Cosa sta succedendo al Genoa?
777 Partners, la holding americana nata nel 2015 che soltanto tre anni fa ha acquistato il 100% del Genoa è in grossissime difficoltà economich. Investita da una crisi finanziaria, rischia il default a causa dei debiti accumulati da parte degli investitori. Il maggiore finanziatore di 777 Partners con due miliardi di dollari è il gruppo assicurativo A-Cap, che ha imposto tagli pesanti al bilancio del Genoa. Il club è stato costretto a vendere nel corso dell’ultimo anno tutti i suoi pezzi più pregiati. Da Radu Dragusin ad Albert Gudmundsson, passando per Mateo Retegui e Josep Martinez. Rigidi paletti rispettati anche nella scorsa sessione estiva di calciomercato.
A-Cap, però, vuole assolutamente scongiurare la retrocessione dei rossoblù in Serie B, che equivarrebbe a un grosso danno economico. E a gennaio potrebbe rifarsi sul mercato con diversi investimenti, dati i problemi di rosa che sta riscontrando il tecnico dei rossblù. In tal senso è più di un’idea Mario Balotelli, attualmente svincolato che potrebbe essere ingaggiato per dar peso all’attacco genoano.
Nel frattempo, sembra che A-Cap abbia richiesto un prestito di 40 milioni con un tasso di interesse del 46% al gruppo finanziario GD Luma, di proprietà di Todd Boehly (uno dei soci del Chelsea) per finanziare le attività legate ai club calcistici di cui detiene il controllo: Grifone compreso.
Chi è 777 Partners e quali club ha acquistato nel corso degli anni
Il Genoa è infatti soltanto uno degli otto club finiti sotto la gestione di 777 Partners, acquistato nel settembre 2021 dopo diciotto lunghissimi anni di proprietà Enrico Preziosi. La società americana fondata a Miami dai due soci Steven Pasko e Josh Wander controllava anche altri quattro club calcistici (Standard Liegi, Red Star Football Club, CR Vasco da Gama e Hertha Berlino). Oltre ad aver avuto quote di minoranza anche nel Siviglia FC e nel Melbourne Victory FC. Dal 2020 al 2024 sono stati i proprietari dei London Lions, squadra professionistica di basket che milita nella Super League Basketball, ceduta alla società tecnologica lituana Tesonet – azionista anche del BC Žalgiris – poiché a rischio fallimento. Lontano dal mondo dello sport, 777 Partners ha quote anche nelle compagnie aeree low cost Flair Airlines e Bonza.
I problemi finanziari di 777 Partners e il ruolo di A-Cap
L’impero di 777 Partners è crollato e, come scrive il sito norvegese Josimarfootball.com, la holding è attualmente nelle mani dei liquidatori B. Riley Financial, con i soci fondatori Pasko e Wander costretti a dimettersi dai rispettivi ruoli apicali. Di recente 777 Partners è stata anche sfrattata dai suoi uffici a Miami e a Newport a causa del mancato pagamento dell’affitto. Ma non solo, perche ha dovuto mettere in vendita il jet privato Bombardier Global 6000 valutato circa 20 milioni di dollari e il lussuoso yacht Azimut per 1,8 milioni di dollari. Il 777 Football Group che deteneva le proprietà dei club di fatto non esiste più, poiché il controllo è ormai tutto nelle mani di A-Cap.
E proprio a causa della pessima situazione economica della holding, A-Cap sta valutando, tramite la banca d’investimenti Moelis & Company, la possibilità di vendere tutti i club della 777 Partners. Allo stato attuale delle cose, secondo il quotidiano sportivo francese l’Equipe il club più vicino alla cessione è Red Star. Club che milita in Ligue 2 francese, sarebbe in trattativa con Steve Pagliuca, co-presidente e azionista di maggioranza dell’Atalanta, di cui detiene il 55%.
I guai giudiziari della proprietà americana
Nel giro di poco tempo la multiproprietà americana si è dissolta. Prima hanno detto addio al Vasco da Gama in Brasile per via giudiziaria (inadempienze) e poi la causa in Belgio in merito alla proprietà dello Standard Liegi con l’ex presidente Bruno Venanzi. Infatti attualmente il club è in mano ad A-Cap che tratta la cessione). Infine il tentativo andato a vuoto di acquisizione dell’Everton di dieci mesi fa causa mancato superamento dei controlli previsti dalla Premier League inglese. Oltre a una serie di processi extracalcistici in cui è coinvolto sempre 777 Partners.
Genoa Bond, dove finiranno i soldi di chi ha investito?
A settembre 2023 il Genoa ha emesso un bond per finanziare il progetto che prevede la costruzione del nuovo centro sportivo giovanile e la sede dell’area femminile nel complesso edilizio della Badia di Sant’Andrea a Genova. «Tra i nostri obiettivi primari rientra quello di rendere il Genoa CFC autosufficiente, e questo può avvenire solo attraverso un percorso programmato di creazione di valore, di cui un centro sportivo di proprietà rappresenta un tassello imprescindibile» aveva dichiarato il CEO Andrés Blàzquez. Che ha aggiunto: «Per finanziare il progetto abbiamo deciso di coinvolgere il territorio con la città, i nostri tifosi e la regione, lanciando un Bond aperto a quanti vorranno partecipare e contribuire al futuro del Club insieme alla proprietà».
Ben 5 milioni di euro sono stati raccolti tra i sostenitori del Genoa e gli investitori interessati, con un investimento minimo previsto di mille euro ciascuno. Il tutto avvenuto sulla piattaforma Tifosy Capital & Advisory. Il prestito obbligazionario sarà della durata di cinque anni e garantirà un interesse annuo del 9%. La società di consulenza specializzata nel campo della finanza sportiva ha sottolineato l’informativa sul rischio: «Ogni investimento comporta rischi per il capitale investito e nessun ritorno è garantito. L’investimento dovrebbe essere effettuato solo se nell’ambito di un portafoglio diversificato». Essendo un capitale non garantito e data la situazione economica non rosea in cui versa il Genoa, la domanda sorge spontanea: come finirà con i soldi di chi ha investito? Il periodo di offerta è terminato lo scorso 10 ottobre e intanto per il prossimo 27 ottobre è previsto il pagamento della prima rata degli interessi sul bond. ©
📸 Credits: Genoa cfc