«Dove trovo le informazioni sui costi dei miei investimenti?», si chiedono in molti, perché questa valutazione è sempre un punto chiave.
Per chi ha già investimenti in corso, va visto il Rendiconto su costi e oneri. «È il documento che la banca o l’intermediario deve fornire entro il 30 aprile di ogni anno. Riporta i costi sostenuti dal cliente nell’anno precedente», dice Cesare Nistri, consulente finanziario indipendente e associato NAFOP, l’Associazione dei consulenti finanziari autonomi. Il rendiconto fornisce «un quadro dettagliato e trasparente. È lo strumento più completo per monitorare il costo reale degli investimenti e valutare se si stanno pagando commissioni troppo alte».
Più in generale, dove si trovano le informazioni sui costi?
«Le tipologie di costo sono diverse per i vari tipi di investimenti. Se compro e vendo strumenti quotati – come ad esempio azioni, obbligazioni, ETF, eccetera – dovrò affrontare i costi di negoziazione che la banca mi chiede per portarmi sul Mercato o trovare una controparte. Normalmente si applica una piccola percentuale al singolo controvalore negoziato e spesso viene applicato un massimo, per esempio 20 euro, all’importo che ne risulta. Ovviamente, l’entità complessiva di questi costi dipende da quante operazioni vengono effettuate. Si possono trovare i costi applicati dalla banca nei cosiddetti Fogli Informativi, che le banche devono pubblicare sul proprio sito per trasparenza. Dato che è necessario possedere un Deposito Titoli presso la banca, è possibile che la stessa applichi anche un canone periodico per questo servizio».
Come controllare i vari costi nella gestione del risparmio
Per quanto riguarda il risparmio gestito?
«Nel mondo del cosiddetto risparmio gestito, tra cui fondi comuni, ETF, eccetera, i costi sono sempre esplicitati nel KID, il Key Information Document. È un documento che deve essere consegnato all’investitore prima dell’acquisto di un prodotto finanziario. Comunque, è disponibile nel sito della società di gestione ricercando lo strumento attraverso il cosiddetto codice ISIN. Contiene informazioni chiave sul profilo di rischio e rendimento e uno spaccato dei vari costi percentuali che vanno sommati tra loro: commissione di gestione, commissioni di performance, commissioni per transazioni».
In caso di prodotti assicurativi?
«Quando l’investimento avviene attraverso prodotti assicurativi, che di solito contengono a loro volta fondi e altre soluzioni, il quadro dei costi può diventare più ostico, in quanto aumenta la complessità dello strumento, anche in presenza di coperture assicurative aggiuntive rispetto all’investimento in sé. In questo caso, bisogna guardare le condizioni di assicurazione, che obbligatoriamente devono essere consegnate al cliente. Possono essere trovate anche nei siti delle compagnie assicurative, facendo attenzione nel muoversi in mezzo alla vastità di prodotti presenti».
Conviene sempre informarsi meglio per spendere meno
Ci sono altri aspetti da conoscere?
«Risparmio gestito e prodotti assicurativi di investimento possono essere gravati anche da costi di ingresso o di uscita, con applicazioni percentuali, anche rilevanti, sul controvalore dell’investimento. Questi costi sono tuttavia facilmente azzerabili scegliendo il giusto intermediario o a seguito di negoziazione».
E poi, quali possono essere altri costi da considerare?
«Anche un servizio di consulenza ha un costo, che si può aggiungere in vario modo, in percentuale o a importo fisso, anche nel caso in cui questo servizio venga erogato dalla banca. Nel valutare il costo è bene considerare se la consulenza riguarda anche altri elementi utili nell’ambito di una pianificazione integrata e completa del nucleo familiare, spesso presente nell’offerta dei consulenti indipendenti». ©️
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