Una tradizione nipponica esportata in tutto il mondo. E l’Italia si conferma uno dei Mercati più dinamici e ricettivi per il salmone norvegese. Il suo consumo è in costante crescita, tanto da rappresentare il terzo Mercato. Tra sushi e poke non c’è limite alla fame di pesce nordico.
A tavola c’è il salmone norvegese
Il consumo di salmone in Italia negli ultimi dieci anni è più che raddoppiato. La percentuale di tutto il salmone prodotto in Norvegia che arriva sulle tavole degli italiani è del 10%. Il nostro Paese, stando ai dati del 2024, importa la specialità norvegese per un valore di oltre 6 miliardi di NOK, pari a quasi 550 milioni di euro. Le stime inoltre indicano che ne abbiamo consumate quasi 140.000 tonnellate.
Il consumo tra sushi e poke
Sono circa 1.000 i ristoranti italiani specializzati in poke che arriveranno a circa 2.000 nei prossimi anni. Il fenomeno si estende anche al sushi, con migliaia di ristoranti che lo offrono in tutta Italia. A livello globale, il Mercato dei ristoranti di sushi crescerà di 2,49 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2025, mentre in Europa sono previsti valori in ascesa fino al 2032.
Il Mercato italiano di sushi
Tre principali comparti compongono la struttura del Mercato italiano:
- i ristoranti di sushi (inclusi all-you-can-eat, à la carte e di lusso);
- i sushi-corner della grande distribuzione;
- i ristoranti fusion asiatici.
Sul fronte dei prezzi, si distinguono tre fasce: i ristoranti all-you-can-eat (15-35 euro a pasto), i ristoranti à la carte (40-60 euro) e quelli di lusso (oltre 70 euro). Nei supermercati, invece, il prezzo medio di un vassoio (6-8 pezzi) è stabile e competitivo, aggirandosi intorno ai 5-10 euro, rendendo il sushi accessibile a un pubblico più ampio.
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