Doccia fredda per la moda Made in Italy. I dati parlano chiaro: il settore degli accessori (scarpe, borse, pelletteria, pellicce e abbigliamento in pelle) arranca. Il 2024 chiude con un fatturato complessivo di filiera pari a circa 30 miliardi di euro.
I dati del settore moda e abbigliamento
Nel primo trimestre del 2025 il fatturato scende del 6,4%, la produzione industriale del 16,4% e anche l’export perde colpi: -6,5% nei primi due mesi dell’anno. Insomma, la passerella si è fatta in salita.
C’è una buona notizia
Eppure, c’è una buona notizia: rispetto al 2019, l’ultimo anno “normale” pre-Covid, l’export del 2024 è salito del 3% (25,1 miliardi di euro nel 2024 vs 24,3 miliardi nel 2019). Segno che il Made in Italy continua a essere apprezzato dai consumatori nel Mondo.
Uno sguardo al futuro
E ora? Le imprese si affidano alle nuove generazioni, a creatività, formazione e sostenibilità. Perché è da lì che passa il rilancio. La parola d’ordine? Reinventarsi, prima che il Made in Italy diventi… un ricordo vintage.
«Noi giovani non vogliamo solo prenderci il nostro futuro con prepotenza. Abbiamo bisogno anche del supporto delle generazioni passate. Con le sfide che ci troviamo abbiamo bisogno di lavorare, non da soli, ma anche con i senior…», dice Carlo Briccola, Presidente Giovani Confindustria Accessori Moda.
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