Non solo medicine e vaccini. Contro il Covid-19 scende in campo anche la tecnologia. Attrezzature da indossare, reti di sensori e algoritmi capaci sia di monitorare il distanziamento che di evitare gli assembramenti: tutti questi dispositivi potrebbero limitare i contagi sul posto di lavoro. «I nostri apparecchi sono programmati per vibrare quando non viene rispettata la distanza di sicurezza», spiega Saverio Pagano, Ceo di Smart Track. La startup, che si occupa di sicurezza sul lavoro, è una delle società coinvolte in “IR Multidominio”, la macro-infrastruttura ideata da SIIT, in collaborazione con l’Università di Genova, che sarà presentata giovedì 18 marzo, nell’ambito dell’evento on line Next Generation Liguria.
Il Bollettino partecipa come media partner (clicca qui per registrarti). «Controllare gli accessi, calcolare la capienza massima di un luogo e impostare il numero di persone che possono occuparlo contemporaneamente sono le nuove responsabilità che gravano sull’industria. Le nostre tecnologie riescono a segnalare se un operatore è positivo al Covid-19 e mappare in tempo reale i contatti di quest’ultimo, in modo da prendere provvedimenti tempestivi e bloccare immediatamente la possibile diffusione del virus».
Come fa una startup tecnologica a posizionarsi sul mercato senza esser sovrastata dai grandi gruppi?
«Il vantaggio competitivo è dato dall’innovazione. Noi eravamo tutti ricercatori universitari e abbiamo deciso di attuare il trasferimento tecnologico. Per posizionarsi sul mercato bisogna riuscire a lavorare a stretto contatto con le grandi imprese, per esempio sfruttando le call di open innovation, i progetti di ricerca regionali e nazionali, proprio perché le aziende più strutturate fanno sempre meno ricerca al loro interno. Startup e PMI devono andare a inserirsi proprio in quello spazio».
Quali sono gli effetti di un distretto tecnologico sulle startup?
«La macro-infrastruttura “Multidominio” andrà a creare terreno fertile per le nuove compagnie che si affacciano sul mercato e le PMI. Ci sarà la possibilità di creare un network tra aziende che si occupano di settori diversi, a partire dall’Internet of Things fino ad arrivare alla sensoristica e al machine learning. Così facendo si può andare sul mercato e risolvere le problematiche dei clienti».