sabato, 20 Aprile 2024

LA RICERCA PUNTA SUI FONDI UE: previsti 47,5 miliardi per combattere anche i tumori pediatrici

Sommario

Per sostenere la ricerca scientifica servono fondi e grossi investimenti. Nel PNRR il settore “Istruzione e ricerca” ha subito maggiori modifiche rispetto agli altri in fatto di risorse, passando dai 21,4 miliardi della prima versione, quella del Governo Conte, ai 31,9 del Governo Draghi.

Al suo interno, tra le diverse azioni di intervento, anche il rafforzamento della filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.

Meno soldi invece per la missione 6 “Salute” che vale 15,6 miliardi e tra le componenti prevede l’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzature per diagnosi e cura e delle infrastrutture, il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati (inclusa la diffusione ed effettivo utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico) e ricerca biomedica.

Il Piano Amaldi

Nel mezzo il Piano Amaldi. «Poiché l’Italia è in grave ritardo rispetto a molti Paesi, è necessario cogliere il momento opportuno aumentando drasticamente, nei prossimi 6 anni, i fondi per la ricerca in modo da raggiungere nel 2026 una spesa pubblica pari all’1,1% del Pil, a partire dall’attuale 0,50%.

Per centrare questo obiettivo la mano pubblica dovrebbe aggiungere al bilancio dell’anno prossimo, 1,5 miliardi di euro (di cui 1 miliardo per la ricerca di base e 0,5 miliardi per la ricerca applicata, in modo da mantenere il rapporto 2:1) e poi aumentare l’investimento in ricerca del 14% all’anno per cinque anni. Così, tra tre anni il rapporto tra le spese in ricerca e il Pil sarà quasi uguale a quello 0,75% che la Francia ha oggi», scrive il fisico del CERN Ugo Amaldi.

L’azione benefica

Nel frattempo, l’alternativa, l’altro volto della speranza, è l’azione benefica. Per questo Fondazione Umberto Veronesi scende in piazza con l’iniziativa “Il Pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca” sabato 24 e domenica 25 per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica contro i tumori pediatrici, grazie al contributo di ANICAV (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) e RICREA (Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio).

Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.400 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti tra 15 e 19 anni. Grazie agli enormi passi avanti oggi il 70% di questi tumori guarisce, con punte dell’80-90% nel caso di leucemie e linfomi.

«L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci ricorda l’importanza e il ruolo fondamentale della ricerca scientifica indipendente, un settore troppo spesso dimenticato ma che ci fa capire quanto il progresso della scienza sia fondamentale per il nostro futuro», spiega Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi.

Il ricavato della raccolta fondi permetterà di finanziare cure sulle leucemie, in particolare un protocollo per la leucemia linfoblastica acuta (LLA) che rappresenta il 75% dei casi di leucemia infantile e in Italia colpisce circa 350-400 bambini ogni anno, con un picco tra i 2 e i 5 anni di età.

«Sostenere questo progetto è fondamentale, perché permette ai bambini e ragazzi malati di ricevere cure immediate ed altamente efficaci, grazie a terapie all’avanguardia. Infatti, seppure il tasso di sopravvivenza a lungo termine sia passato da meno del 10% nei primi anni ’60 all’attuale 80%-90%, studi recenti dimostrano che è assai difficile migliorare ancora questi risultati mediante la sola intensificazione della chemioterapia.

È necessario quindi mettere a punto nuove combinazioni di trattamenti di prima linea, utilizzando, anche farmaci e trattamenti non chemioterapici più mirati, secondo la logica della precision medicine, per avvicinarci il più possibile a curare tutti i piccoli malati di LLA».

L’appuntamento

Anche Il Bollettino sostiene l’appuntamento benefico di questo fine settimana con il quale la Fondazione torna nelle principali piazze della Campania, così come in quelle di tutta Italia, al fine di garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di tumore e aumentare le loro aspettative di guarigione.

Con una donazione minima di 10 euro, gli autori della buona azione porteranno a casa una confezione con tre lattine di pomodori, da sempre il pomodoro rappresenta un ingrediente fondamentale nella dieta mediterranea, nelle versioni pelati, polpa e pomodorini: un’iniziativa resa possibile grazie alla preziosa collaborazione e sostegno di ANICAVe RICREA.