sabato, 7 Dicembre 2024

AUMENTANO INFLAZIONE E COMMODITIES: PERICOLO STANGATA NEL SETTORE ALIMENTARE

DiRedazione

19 Giugno 2021 ,

Pericolo stangata per i consumatori. L’inflazione preoccupa i portafogli, che potranno risentire dell’assestamento post pandemia dei mercati: nel giro di pochi mesi – da ottobre 2020 allo scorso maggio – i prezzi delle materie prime sono aumentati fino al 50%. Una situazione aggravata dai costi indiretti come quelli dei noli, dei container e le quotazioni del petrolio, parti essenziali della supply chain. «Non è solo un problema legato all’oro nero, ma a gran parte delle commodities», dice Alessandro Squeri, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Federalimentare e direttore generale di Steriltom. «Ci vorranno mesi per riadeguare la produzione alla domanda, ma il riadeguamento ci sarà»

A soffrire particolarmente è l’industria alimentare: secondo l’Istat dallo scorso anno è in crescita dell’1% – in termini di valore +0,6% e di volume +1,2%

«Questo settore è per sua natura anticiclico, quindi stato meno impattato dalla crisi se lo vediamo nel complesso. D’altra parte dobbiamo ricordare che quando parliamo di alimentare non ci riferiamo solo al retail ma anche al food service, che invece è stato molto colpito. Penso soprattutto a chi sta a valle della filiera e quindi a ristoratori, gestori di mense, e distributori. Per loro è stato terribile».

Nel primo trimestre del 2021 la spesa media mensile delle famiglie è diminuita del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Quali sono le previsioni?

«Credo che la riapertura progressiva stia portando un rilancio importante. La possibilità di uscire e tornare a viaggiare dovrebbe fare aumentare la spesa media. Inoltre non dimentichiamo che anche se la crisi ha purtroppo colpito il reddito di molti italiani, durante questo anno il risparmio è aumentato e si sente una gran voglia di tornare a una vita normale».

Tracciando una mappa della spesa media per famiglia nel 2020 nel Nord-ovest è stata di 2.523,38 euro, nel Nord-est 2.525,33 euro, al Centro 2.510,51 euro, al Sud 1.898,09 euro e nelle isole 1.949 euro: quali azioni bisogna mettere in campo per diminuire il gap tra settentrione e meridione?

Fonte: Istat

«Credo che sia importante colmare questo divario con politiche intelligenti e non puramente assistenzialistiche. Per essere più esplicito è meglio trovare un lavoro a chi non lo ha piuttosto che fornirgli il reddito di cittadinanza. Solo con il lavoro si cresce».

Il consuntivo del bimestre marzo-aprile, nel settore agroalimentare, ha registrato una quota export di 5.430,2 milioni di euro. Una variazione tendenziale del -4,6%, in recupero rispetto al -9,2% emerso nel gennaio precedente. Come sta procedendo il terzo bimestre?

«È difficile dirlo, posso solo vedere con piacere che la ripresa dei consumi, soprattutto nel food service sta avendo un effetto fortemente positivo. Del resto il primo canale dove facciamo conoscere i nostri prodotti all’estero è proprio la ristorazione».

Nel Decreto sostegni Bis sono previsti esoneri contributivi a favore delle filiere agricole appartenenti ai settori agrituristici e vitinicoli e interventi per la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche…

«Sono settori tra i più colpiti dalla pandemia e a causa dell’elevata frammentazione sono particolarmente deboli. Vanno sicuramente aiutati anche perché rappresentano un patrimonio per il Paese. Se gli aiuti saranno impostati nel modo giusto questa filiera sarà parte della ripresa».

Federalimentare è partner nel progetto europeo ICCEE. Il Consorzio ha come obiettivo quello di individuare misure per l’efficientamento energetico della catena del freddo nella filiera alimentare. In che modo state contribuendo?

«Federalimentare è di supporto nell’organizzazione di una serie di webinar tecnici, a livello europeo, per favorire l’aggiornamento professionale degli operatori del settore e per condividere buone pratiche da adottare per agevolare l’efficientamento energetico nelle PMI europee. In Italia, grazie alla collaborazione tra Federalimentare, FIRE e Università di Brescia, da ottobre 2020 sono già stati promossi tre appuntamenti virtuali e altri ne saranno organizzati nel corso del 2021. Gli argomenti trattati durante la formazione online solitamente interessano le prospettive energetiche nel settore e relative le opportunità di risparmio, le valutazioni economiche e gli schemi di supporto finanziario, i benefici non energetici (NEBs), Life Cycle Cost (LCC) e Life CycleAssessment (LCA), il sistema di gestione dell’energia, gli audit energetici e le norme ISO 500001. Come Federalimentare il progetto è seguito da Maurizio Notarfonso e Giorgia Sabbatini».

Mario Catalano