Tonfo in Borsa per il Made in Italy di Salvatore Ferragamo. La casa di moda, fondata nel 1927 oggi alla terza generazione – che da inizio 2022 avrà come nuovo amministratore delegato Marco Gobbetti, attuale CEO di Burberry – registra una pessima performance in Borsa in seguito alla pubblicazione dei ricavi dei primi nove mesi 2021.

Nonostante il buon risultato rispetto al 2020, infatti, l’andamento dei ricavi non eguaglia le cifre del 2019 (-21% rispetto al ricavo di 994 milioni dei primi nove mesi del 2019). Per questo il prezzo in Borsa ha toccato un minimo di 18,36€ (la chiusura precedente aveva registrato un prezzo di 19,98€). Nello specifico il marchio di lusso ha registrato ricavi per 785 milioni di euro, una cifra che rappresenta una crescita del 33,9% a tassi di cambio correnti e del 35,3% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo nel 2020. Il terzo trimestre in particolare ha visto un aumento del 17,1% a tassi di cambio correnti (+17,4% a cambi costanti), sempre rispetto al trimestre corrispondente dell’anno passato. Andando ad analizzare il fatturato più nel dettaglio, il brand rispetto al retail ha registrato un aumento dei ricavi del 37,2% (21,7% nel terzo trimestre), un balzo del 53,7% sul canale e-commerce (24,2% nel terzo trimestre) e del +27,1% in quello wholesale (6,3% nel terzo trimestre). Nel retail le regioni Greater China, Nord America, America Latina e Corea migliorano anche le performance precedenti alla pandemia. Tutte le categorie di prodotti del gruppo hanno registrato un incremento dl fatturato rispetto allo stesso periodo del 2020; in particolare a ottenere i risultati migliori sono i prodotti dei reparti calzature e pelletteria. Il primo è responsabile del 43% del fatturato dei primi nove mesi del 2021, il secondo del 44%. Il principale mercato per Ferragamo in fatto di ricavi, è l’area Asia Pacifico, che rappresenta più del 47% del totale, con un aumento del 22,7%.