giovedì, 28 Marzo 2024

LA NEXT GEN DELL’INDUSTRIA SI FA LARGO TRA LE ECCELLENZE D’IMPRESA

L’industria italiana è molto più che food e moda. Lo spaccato che dà la rosa dei vincitori del premio Eccellenze d’impresa di quest’anno è quello di un mondo variegato, vivace e in crescita continua. «L’Italia – come ha sottolineato orgogliosamente Ugo Loeser, ad di Arca Fondi SGR e uno dei fondatori del premio – non ha nulla da invidiare agli altri paesi europei. In questo momento sta uscendo dalla crisi post-Covid anche grazie ad aziende eccellenti che hanno dimostrato di saper innovare e conquistare i mercati mondiali». Vincitore assoluto è stata Zucchetti, multinazionale da 7000 dipendenti impegnata nello sviluppo di soluzioni software, che ha vinto anche il premio Innovazione e tecnologia. Nelle altre categorie abbiamo Mutti, produttrice di derivati del pomodoro, premiata per l’internazionalizzazione, Olon, azienda farmaceutica in testa alla categoria Sostenibilità, e infine WIIT, società di Hybrid Cloud vincitrice del premio Rising star. Un quadro che ci parla di un’eccellenza tutt’altro che monotematica, che affianca a competenze e prodotti tradizionali soluzioni diverse e innovative. Un premio, dunque, all’insegna dell’innovazione che, non a caso, ha visto un particolare focus sulla valorizzazione di digitale e sostenibilità. Quelle che Gianmario Verona, rettore dell’Università Bocconi, ha chiamato nel suo discorso introduttivo “twin revolutions”, le rivoluzioni gemelle, le due sfide del secolo. «Stiamo vivendo – ha detto – in un momento storico straordinario: sono gli albori di quella che è la vera terza rivoluzione industriale, la più grande dalla scoperta dell’elettricità, e la pandemia ha dato una notevole propulsione a queste trasformazioni». La capacità di rispondere adeguatamente a tali sfide è e si appresta a diventare sempre di più la vera chiave del successo industriale, e la creazione di una cultura aziendale reattiva a questo tipo di input sarà, sottolinea ancora Verona, vitale in tal senso. Investire fortemente in crescita e R&D si prospetta, dunque, come doveroso per rimanere sul mercato nei prossimi anni.

Per farlo, sarà necessario un mercato dei capitali più aperto, in cui trovare finanziamento non sia più il tasto dolente nella gestione di ogni PMI. Come sottolinea Luigi Consiglio, presidente di Eccellenze d’impresa, negli ultimi anni le imprese italiane si sono sottoposte a un deleveraging epocale. «Questa riduzione del debito, che – afferma – può apparire virtuosa, in realtà impedisce all’industria di sfruttare appieno le sue potenzialità di finanziamento». Quello che, insomma, sembra la necessità, è riuscire a trovare un modo per veicolare i fondi del fortissimo risparmio privato italiano nel tessuto imprenditoriale, per dare nuova linfa a un tessuto economico che altrimenti rischia di rimanere paralizzato dalla mancanza di capitali. A tal proposito, fondamentale è sfruttare al meglio l’opportunità data dalla ripartenza e dal Next Generation EU. Lo sostiene Loeser, che ricorda: «Il momento della partenza del PNRR è quello giusto per pensare anche a un mercato italiano dei capitali più sviluppato, che promuova un maggiore ruolo degli investitori istituzionali, dia ampio accesso anche ai risparmiatori privati e doti le imprese italiane di strumenti finanziari e normativi in grado di svilupparne appieno le potenzialità.»

Studente, da sempre appassionato di temi finanziari, approdo a Il Bollettino all’inizio del 2021. Attualmente mi occupo di banche ed esteri, nonché di una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".