Italia Paese di aziende che praticano la sostenibilità senza rinunciare al profitto. Sono circa 1400 le Società Benefit, con la quota F&B sempre più rilevante. In costante crescita anche le certificate B Corp: su 4475 nel mondo 130 sono italiane, con un fatturato che si aggira sugli 8 miliardi di euro.
Ferrarelle, Cortilia, illycaffè, Fratelli Carli sono solo alcune delle aziende italiane che hanno deciso di impiegare il proprio business per creare anche benessere comune. Come? Migliorando contemporaneamente 3P: persone, pianeta, profitti. Su base volontaria queste compagnie si sono avvalse di due modalità di fare impresa che nel nostro Paese sono in costante crescita: parliamo di Società Benefit e B Corp.
ITALIA PRIMO PAESE DOPO GLI USA A INTRODURRE LE SOCIETÀ BENEFIT NEL PROPRIO ORDINAMENTO
Nel Bel Paese, la forma giuridica di Società Benefit è entrata in vigore con la Legge di stabilità 2016. Le aziende che scelgono di optare per questa qualifica giuridica «oltre allo scopo di dividere gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse».
IL TASSO DI CRESCITA DELLE B CORP ITALIANE È UNO DEI PIÙ ALTI AL MONDO
La certificazione B Corp misura le performance di un’azienda in termini di impatti sociali, ambientali ed economici derivanti dalla gestione. Se dopo l’applicazione del rigoroso protocollo B Impact Assessment la società raggiunge il livello minimo di compliance, è certificata B Corp. Il punteggio cresce man mano che aumentano gli impatti positivi delle attività dell’impresa in 5 settori: comunità, clienti, ambiente, governance e lavoratori. La certificazione non ha valore di legge, ma in Italia è necessario trasformarsi in Società Benefit entro 2 anni per poterla mantenere.
ECCELLENZE ITALIANE NON SOLO IN FATTO DI GUSTO
Tra le migliori B Corp al mondo c’è la siciliana Damiano, azienda che produce frutta secca e suoi derivati. Riconosciuta Best for the World in Environment da B Lab (ente statunitense no profit che assegna le certificazioni), Damiano è la B Corp italiana del food più impegnata sui fronti sostenibilità, ambiente e biodiversità.
Tra le ultime in ordine di tempo, c’è la marchigiana Fileni che, dopo essere diventata Società Benefit, ha ottenuto la certificazione B Corp a fine gennaio 2022, prima al mondo nel suo settore. Top player europeo nell’industria della carne biologica, Fileni punta a un modello di filiera rigenerativa che vada verso una completa transizione ecologica.
Prima B Corp italiana nel settore della ristorazione è stata Panino Giusto, già Società Benefit dal 2019. Per generare benessere comune, Panino Giusto ha puntato sul potenziare il concetto di diversity & inclusion in azienda, sull’utilizzo di energie rinnovabili al 100% e sulla qualità delle materie prime.
Nel comparto beverage spicca la piemontese Compagnia dei Caraibi. La compagnia leader del settore distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra premium ha chiuso il 2021 trasformandosi in Società Benefit e quotandosi all’AIM Italia. E si preparare ad aderire a tutti i parametri necessari per ottenere la certificazione B Corp.
Sara Zolanetta
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