giovedì, 28 Marzo 2024

Si allarga la forbice BTP-Bund: cosa rischia l’Italia?

DiMario Catalano

28 Settembre 2022 , ,
BTP

Titoli di Stato italiani sempre più rischiosi e meno affidabili. Oggi apertura negativa per lo spread fra BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) e Bund tedesco. I rendimenti dell’obbligazionario decennale si attestano al 4,72%, dati che non si vedevano dal 2013. «Il leitmotiv della campagna elettorale del partito di Giorgia Meloni è stato quello di difendere l’interesse nazionale. Oggi la priorità del nostro Paese è quella di lavorare gomito a gomito con la Banca Centrale Europea e l’UE», dice Marcello Gualtieri, professore di Economia del lavoro e macroeconomia all’Università di Torino. Ecco perché senza un supporto e un lavoro fianco a fianco con l’Europa non ci sono spiragli finanziari. In questa ottica avere Fabio Panetta ministro dell’Economia sarebbe una svolta determinante per il Governo del Paese».

Rischio recessione e corsa al gas affondano l’Europa

La fobice continua ad allargarsi. Questa settimana già si è assistito a un rialzo (quello di lunedì 26 settembre) dopo la tornata elettorale, con una seduta chiusa oltre la soglia di 250 punti (250,7 per la precisione) toccando i livelli di maggio 2020. Nelle scadenze più brevi, a 2 e 5 anni, i bond italiani offrono rendimenti superiori alla Grecia: nel primo caso rende il 3,2% (l’equivalente greco il 2,6%), nel secondo il 4,2% (contro il 4% di Atene). Qual è la situazione rispetto agli altri Stati europei? In Spagna lo spread Bono-Bund si attesta a 119 punti (rendimento a dieci anni Bono: +3,47% ), mentre titolo di Stato francese 60 punti percentuali, con un rendimento decennale di +2,88% (dati aggiornati alle ore 11). A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,5% e nel resto d’Europa Francoforte perde l’1,14%, Parigi l’1,15%, Amsterdam l’1,74% e Londra lo 0,52%.

Banche centrali costrette a una politica sempre più restrittiva

Da Bruxelles è arrivato un messaggio forte e chiaro. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen nell’annuale discorso sullo Stato dell’Unione ha dettato agenda e priorità: guerra in Ucraina, gas (nelle ultime ore c’è la corsa al prezzo dopo i danni ai gasdotti Nord Stream: ad Amsterdam il future ottobre sale del 12% a 208 euro per megawattora), inflazione e rischi dell’economia del continente. E i timori di una recessione sono sempre più concreti. Le Banche centrali hanno già anticipato ulteriori rialzi dei tassi: la presidente dell’Eurotower si è espressa sull’outlook economico: «Lo scenario sta peggiorando e l’inflazione è troppo alta». La presidente della Commissione europea ha annunciato la presentazione nel mese di ottobre di “nuove idee di governance economica”.

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