sabato, 20 Aprile 2024

Metaverso, compri casa ma non ci vivi

Sommario
Metaverso

La corsa al nuovo mondo digitale è iniziata. Sempre più persone e aziende acquistano una casa o una terra virtuale nel Metaverso. L’aumento progressivo della domanda provoca una crescita della valutazione. La vicinanza di un personaggio famoso, come il rapper Snoop Dog, può far lievitare il prezzo di case e appezzamenti digitali fino a diversi milioni di dollari. JP Morgan stima che il Metaverso impatterà su diverse filiere, con un indotto che crescerebbe fino a 1.000 miliardi di dollari. L’agenzia di rating ha già una terra virtuale in Decentraland, una delle piattaforme tecnologiche più celebri insieme a The Sandbox.

Metaverso, cos’è una terra virtuale NFT

La terra virtuale NFT è lo spazio fisico in cui trascorreremo sempre più tempo in futuro. La scenografia può essere in 2D o 3D, a colori o in bianco e nero. Cambia anche l’esperienza dell’utente: open world, sullo stile del videogioco World of Warcraft, o meno immersiva. La scelta spetta all’architetto digitale. Alcuni credono che criptovalute e Non Fungible Token possano essere la chiave per un Metaverso veramente interoperabile e aperto.

La terra virtuale in sé non è una novità, è la scenografia di diversi videogiochi che hanno accompagnato la nostra adolescenza, primo fra tutti il celebre The Sims. Sebbene sia possibile esplorare luoghi differenti tra loro, l’esperienza di gioco è sempre singola. La novità del Metaverso è che ogni virtual land è una realtà connessa ad altre, non un mondo a sé. Inoltre, nei videogiochi tradizionali siamo ospiti. Grazie agli NFT diventiamo proprietari del terreno, anche se digitale.

Per acquistare una casa o una terra virtuale non serve un notaio. Nel web 3.0 gli spazi sono venduti come NFT, quindi la proprietà è certificata da un’infrastruttura blockchain, come Ethereum, che ha lo stesso valore di un atto ufficiale. Gli appezzamenti possono essere acquistati direttamente sul sito web dello sviluppatore, vendita primaria, oppure su una piattaforma secondaria come OpenSea. Per quanto riguarda la valuta, invece, solitamente le applicazioni costruite sulla rete Ethereum utilizzano criptovalute token ERC-20.

Nel Metaverso arrivano i negozi digitali

Il confine tra mondo virtuale e analogico sarà sempre meno netto, in diversi settori.

L’Agenzia di rating JP Morgan dichiara che metterà a disposizione le sue competenze nella creazione di asset finanziari e pagamenti internazionali per liberare il pieno potenziale del Metaverso. Dal rapporto dell’Agenzia di rating, “Opportunità nel Metaverso”, emerge che il settore della moda e dell’abbigliamento è in prima fila nella corsa al nuovo mondo digitale. Walmart, Nike e Adidas. si aggiudicano sempre più appezzamenti di terreno. I nostri avatar, oltre a possedere una casa virtuale potranno fare shopping nel metaverso.

La casa di moda Gucci, in particolare, si conferma tra le più innovatrici. Il progetto prevede la creazione sulla piattaforma The Sandbox di esperienze a tema sullo stile di “Gucci Vault”, che commercializza NFT a tema Gucci e borse vintage. Acquisti che riguarderanno sia copie digitali per i nostri personaggi, Non Fungible Token, sia beni fisici: scarpe, pantaloni, magliette che useremo nella quotidianità.

Virtual land: speculazione o asset?

Il futuro delle terre virtuali nel Metaverso divide gli analisti. Alcuni sostengono che le terre virtuali NFT rappresentano un asset troppo costoso, che non permetterebbe di arricchirsi in breve tempo. Non sarebbe certo, inoltre, quanti acquisteranno un appezzamento di terreno come bene rifugio, in attesa che i valore aumenti nel tempo e quanti invece lo utilizzeranno in prima persona.

Importanti realtà finanziarie, quali JP Morgan e Cozy Finance, riconoscono invece il potenziale valore economico di questa innovazione e propongono diversi antidoti alla speculazione. Ad esempio, tassare la terra inutilizzata.

📩 [email protected]. Il mio motto è "Scribo ergo sum". Mi laureo in "Mediazione Linguistica e Interculturale" e "Editoria e Scrittura" presso La Sapienza, specializzandomi in giornalismo d’inchiesta, culturale e scientifico. Per il Bollettino mi occupo di energia e innovazione, i miei cavalli di battaglia, ma scrivo anche di libri, spazio, crypto, sport e food. Scrivo per Istituto per la competitività (I-Com), Istituto per la Cultura dell'Innovazione (ICINN) e Innovative Publishing. Collaboro con Energia Oltre, Nuova Energia, Staffetta Quotidiana, Policy Maker e Giano.news.