giovedì, 28 Marzo 2024

Crolla il mercato degli smartphone ma Apple e Samsung non sentono la crisi

DiMatteo Runchi

27 Ottobre 2022
smartphone

Mai così male da sei anni. Il peggior terzo trimestre dal 2014 getta ombre sul futuro dei telefoni intelligenti. Mentre Apple e Samsung continuano la loro corsa in testa al mercato, Xiaomi rimane ferma al palo e le aziende minori perdono rilevanza. Quali sono le previsioni per il quarto trimestre? E come hanno reagito i titoli delle principali aziende del settore in Borsa?

Crisi di crescita

Un report di Canalys sul terzo trimestre del 2022 mostra come la crescita del mercato degli smartphone sembra essere rallentata pericolosamente. Rispetto a un anno fa le vendite sono calate del 9%, rendendo il periodo estivo di quest’anno il peggiore per il mercato dal 2014. Secondo gli analisti, i motivi di questo calo sono una concomitanza di situazioni avverse che si sono sommate fin da inizio 2022. Questo è infatti il terzo calo consecutivo per il mercato dei cellulari, dopo la crescita improvvisa fatta registrare tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

Il primo fattore a frenare la crescita è stata la crisi dei semiconduttori e di tutto il settore mercantile. Il rallentamento della produzione ha contribuito all’innalzamento dei prezzi e al conseguente calo della domanda. La situazione economica avversa ha poi spinto gli acquirenti a rimandare le spese al periodo natalizio, in un mercato già saturo dall’aumento di vendite dovuto alla pandemia. Non ci si attende però una particolare ripresa né nel quarto trimestre né nella prima metà del 2023, a causa proprio della mancanza di domanda. Questo potrebbe spingere i produttori a ulteriori sconti, per evitare di rimanere con i magazzini pieni.

Tra i rivenditori il grande vincitore è Apple. La compagnia americana è riuscita a espandere più di chiunque altro la presenza sul mercato, portando la propria porzione di business dal 15% al 18% del totale in un solo anno. Anche Samsung ha fatto registrare un piccolo avanzamento, dal 21% al 22% del totale, rimanendo l’azienda con la fetta di mercato più ampia. Stabile Xiaomi, rimasta la principale compagnia cinese dopo che Huawei ha perso il supporto di Android. Male invece Oppo e Vivo, che perdono rispettivamente l’1% e il 2%. Esiste ancora un’ampia parte del mercato in mano a marchi minori, circa il 27%.

Gli Smartphone in Borsa

Questi dati non sembrano però spaventare troppo i mercati azionari. Al contrario tutte e tre le aziende di punta hanno fatto registrare una crescita del valore delle proprie azioni dopo l’uscita di questi risultati. Per Apple il problema sembra semplicemente non esistere. Rispetto a un anno fa l’azienda si trova non solo ad aver aumentato di un quinto la propria fetta di mercato, ma è tornata ad avvicinarsi pericolosamente a Samsung e al suo primo posto. Aspettative riflesse dai comportamenti degli investitori che hanno spinto il titolo a superare i 150 dollari per azione, soglia mai raggiunta in tutto il difficile mese di ottobre.

D’altra parte anche a Seul non sembrano particolarmente preoccupati. Samsung, dopo l’impennata vissuta a fine 2020, ha cominciato un periodo di lenta normalizzazione del valore dei propri titoli che a fine settembre l’aveva portata a toccare i 53.100 won per azione, circa 37 dollari. I dati, che la vedono ancora in testa al mercato degli smartphone e in leggera crescita, hanno ridato ossigeno al titolo che è cresciuto fino a raggiungere i 59.400 won, circa 42 dollari. 

Anche Xiaomi si trova in una situazione simile a quella di Samsung. Dopo un picco registrato tra il 2020 e il 2021, quando il titolo è arrivato a valori massimi storici, è seguito un lento calo che ha riportato le azioni al livello pre-pandemico. A differenza dei concorrenti coreani però, l’azienda cinese non ha giovato dei dati diffusi alla fine di questo trimestre sulle vendite degli smartphone. Preoccupa sia la frenata del mercato sia l’incapacità di accrescere la propria influenza su base annua.

Photo by That Nguyen @Unsplash

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.